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"Altra sensazione: peserà molto il turnover, che non è più una scelta, ma una necessità di sopravvivenza, visti i calendari ingolfati e gli intensi ritmi di gioco. Pioli ha cambiato tanto a Cagliari e ha avuto ragione, Inzaghi ha schierato i titolari col Sassuolo e l’Inter è implosa di stanchezza, Lautaro compreso. A Salerno, Simone ha tenuto fuori il Toro, Mkhitaryan, Dimarco, Bastoni e, nel primo tempo, ha faticato. Nella ripresa, con Lautaro e Micky è cambiata musica. Morale: il turnover è necessario, chi lo fa meglio vince. I tecnici dovranno saper conciliare recupero di energie e competitività. Dal 22 al 28 ottobre il Milan ospita la Juve, poi viaggia a Parigi e Napoli. L’Inter, dal 26 novembre al 3 dicembre, affronta tre trasferte torride: Juve, Benfica, Napoli. Impossibile attraversare canyon del genere con solo undici uomini. Questo campionato è un gran premio che si vince anche ai box, con le strategie giuste. Pit stop da scudetto", scrive Gazzetta.
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