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L’Inter manca una missione alla portata. Resta il Porto per dare un senso alla stagione

Andrea Della Sala

L'Inter spreca tanto a Genova contro la Sampdoria e non va oltre il pareggio. Tanti errori sotto porta, serata sottotono dell'attacco

Brutta serata per l'Inter che viene fermata al Marassi dalla Sampdoria. Tante le occasioni create, altrettante quelle sbagliate. E il Napoli è sempre più lontano.

"Poteva almeno affermarsi come la prima delle altre, invece niente. L’Inter a Marassi ha sprecato lo sprecabile, compresa l’occasione di distanziare il gruppone che preme lì dietro. Perché va bene che tenere il passo del Napoli è impossibile, ma fare un po’ meglio del Milan e delle romane sembrava una missione alla portata del gruppo di Inzaghi. Non ce l’ha fatta. L’Inter per la prima volta dopo 14 trasferte di fila non ha incassato gol, ma nemmeno è stata capace di segnarne, buttando via una mezza dozzina di potenziali occasioni. Le più vistose le hanno sprecate Lukaku al secondo minuto e Lautaro all’ultimo", analizza Repubblica.

"A Brozovic, promesso titolare, Inzaghi ha ancora prudentemente preferito in regia Çalhanoglu. A esprimersi in solitudine è stata l’Inter, che ha messo in mostra il repertorio, dai tacchi di Barella alle sgroppate di Big Rom, finalmente in campo dall’inizio. Proprio il sardo e il belga hanno offerto un’immagine che rappresenta il nervosismo dei nerazzurri: il primo si sbraccia lamentoso, il secondo lo riprende, i due si mandano a quel paese e a Lukaku scappa un «figlio di p...». Colpa della frustrazione di non riuscire a smuovere la difesa doriana, schierata su due file da cinque giocatori ciascuna, pronti a ripartire, soprattutto Cuisance e Zanoli. Il primo tempo è scivolato via così".

"Ora l’Inter ne giocherà due di fila a San Siro. La prima, sabato contro l’Udinese. La seconda, mercoledì 22 febbraio con il Porto per l’andata degli ottavi di Champions. È la partita che potrebbe dare davvero un senso alla stagione interista. Se la Supercoppa vinta a Riad è stato il trofeo della continuità, l’accesso ai quarti sarebbe un segno di crescita, quantomeno in Europa", aggiunge il quotidiano.