La vittoria per 3-2 contro il Monza permette all'Inter di allungare sul +4 sul Napoli in attesa di Napoli-Fiorentina di oggi pomeriggio. Un successo che però non deve nascondere e sottovalutare ciò che ha invece certificato il primo tempo del match di San Siro. Il Monza ha colpito l'Inter in due occasioni - per il resto, Josep Martinez è stato praticamente inoperoso -, complice un atteggiamento tutt'altro che impeccabile dei nerazzurri.


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Ecco il ‘verdetto’ di Inter-Monza. Per Inzaghi due belle notizie ed una preoccupante
L'approccio iniziale è stato positivo ma, col passare dei minuti, l'Inter ha alzato inspiegabilmente il piede dall'acceleratore, quasi come se fosse consapevole che il gol sarebbe comunque arrivato in ogni caso, a maggior ragione contro l'ultima in classifica che aveva vinto una sola volta negli ultimi tre mesi, con un piede e mezzo già in Serie B. Il classico testa-coda che nasconde insidie ma che, inconsciamente, viene etichettato come passeggiata di salute e tre punti scontati. Cosa che non esiste in nessuna competizione agonistica. E infatti il gol di Birindelli ha tramortito San Siro e quello di Keita lo ha gelato. Fortunatamente il timbro immediato di Arnautovic ha tenuto viva la speranza, dando il là ad una rimonta che si è concretizzata a 13' dalla fine. I gol subiti, però, sono segnali che l'Inter deve cogliere e farne tesoro in vista dei prossimi impegni. Il verdetto di Inter-Monza è presto detto: l'Inter deve fare l'Inter per 90' a partita, altrimenti il rischio di perdere punti diventa sempre più concreto.
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I numeri, infatti, non dicono tutta la verità perché l'Inter ha sì dominato in lungo e il largo - 30 tiri totali, 9 in porta, 69% di possesso palla e 2.85 xG contro lo 0.49 xG dei brianzoli - ma ha rischiato seriamente di lasciare per strada punti vitali nella lotta scudetto contro Napoli e, perché no, Atalanta. È comprensibile che stia lievitando un filo di stanchezza generale nella squadra - quella col Monza è la partita numero 41 della stagione dei nerazzurri - e anche per questo Inzaghi sta cercando in tutti i modi di ruotare e preservare gli elementi più utilizzati nonostante i recenti infortuni sulla fascia sinistra abbiano limitato le rotazioni del mister in questa fase delicata della stagione. Ma gli errori sui gol subiti, più concettuali che derivati da pecche individuali, vanno analizzati attentamente per evitare che ricapitino, a maggior ragione ora che si entra nella fase decisiva della stagione nella quale i punti pesano doppio e il livello dell'avversario, specialmente in Europa, si alza sensibilmente.
La partita col Monza regala infine ad Inzaghi due notizie molto belle ed una tremendamente brutta: la prima positiva riguarda Calhanoglu, tornato a livelli eccelsi in cabina di regia e decisivo anche in zona gol. Per puntare allo Scudetto e per fare strada in Europa, occorre ritrovare l'Hakan delle grandi occasioni che quest'anno invece si è visto raramente a causa di tanti infortuni che ne hanno condizionato il rendimento. Un'altra bella notizia è legata ad Arnautovic, autore del terzo gol nelle ultime quattro partite giocate. L'austriaco sta dando il suo contributo sottoporta - decisivo anche il gol alla Fiorentina - ed è, un po' a sorpresa ma per distacco la terza scelta dell'attacco nerazzurro, sperando che Taremi possa alzare il suo livello dopo sei mesi pressoché mediocri. La notizia brutta per Inzaghi è ovviamente relativa a Zielinski, uscito dopo appena 3' dal suo ingresso. Le sensazioni non sono positive e ciò riduce le opzioni a centrocampo per il mister proprio nel momento in cui Mkhitaryan appare un po' a corto di fiato e appannato. La speranza è che si tratti solo di uno spavento ma le parole di Inzaghi non sembrano infondere molta fiducia, col rischio che Zielinski resti fuori per diverse settimane. A centrocampo, ma non solo, occorre stringere i denti e prepararsi per dare tutto nel rush finale della stagione. Solo alla fine, come sempre, si tireranno le somme.
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