Dopo il derby, il cammino dell'Inter proseguirà con altre due trasferte: Torino e Atalanta. Due trasferte in casa di due ex allenatori dell'Inter, Walter Mazzarri che ora siede sulla panchina granata e su quella dei bergamaschi Gian Piero Gasperini che ha già battuto la sue ex squadra con Genoa e Atalanta; per Mazzarri è il primo incrocio contro i nerazzurri dopo l'esperienza al Watford. "L’addio di Mazzarri all’Inter fu sancito il 14 novembre 2014, quando la squadra era nona in classifica con 16 punti, frutto di 4 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte. Molte cose in quel 2014-15 non erano andate per il verso giusto e il rendimento dei nerazzurri era sicuramente inferiore alle aspettative. Thohir, allora azionista di maggioranza, decise per il cambio di rotta e in panchina tornò Mancini che non riuscì almeno in quella stagione a risollevare un gruppo in evidente difficoltà e incapace di confermarsi in Europa League, traguardo che invece lo stesso Mazzarri aveva centrato 12 mesi prima, nel 2013-14 (quinto posto)".
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Mazzarri, a tre anni di distanza, ritrova un'Inter molto diversa rispetto a quella da lui allenata. Un altro segno positivo nei confronti del suo lavoro, il fatto che l'Inter abbia cambiato tanti elementi da quel 2014-15 significa che quella squadra non era all'altezza. "Rispetto ad allora sono rimasti in quattro, Samir Handanovic, Danilo D’Ambrosio, Andrea Ranocchia e Mauro Icardi, e solo in tre sono nella formazione titolare. Con Mazzarri in panchina, appena guarito Icardi si impose come attaccante da grande squadra, mentre il portiere e il terzino si conquistarono in fretta una maglia da titolari. Ranocchia era addirittura il capitano della squadra (nel 2014-15 fu lui a succedere a Zanetti e Cambiasso), ma nella seconda stagione di Mancini scivolò in panchina". Domenica Mazzari incrocerà il suo passato, senza rancori, perché il tecnico del Torino considera la tappa interista come un passaggio importante della sua carriera.
(Corriere dello Sport)
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