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Inter ottimista per l’esame Uefa di ottobre. Non dovesse rispettare i patti…

L'Inter sta lavorando per rispettare i patti con l'Uefa per il Fair Play Finanziario.

Riccardo Fusato

L'Inter deve lottare su più fronti. Da un lato cercare di allestire una rosa competitiva per cercare l'assalto alle posizioni Champions, dall'altra, forse anche più difficile, rispettare i patti con l'Uefa per il Fair Play Finanziario. I contatti tra il club e l'organo istituzionale sono frequenti e l'ultimo risale a due settimane fa, appunto per illustrare i risultati raggiunti e anticipare proiezione dell’attuale esercizio. La tempistica rimane lunga perché bisogna prima chiudere effettivamente il bilancio e solo ad ottobre l’apposita commissione riceverà tutti i dati e potrà stabilire se gli accordi sono stati rispettati. In caso contrario l’Inter - che per i conti in rosso del passato sta già pagando, in tre rate, una sanzione da 6 milioni e che potrà mettere nella prossima lista di Europa League 22 giocatori, invece dei consueti 25 - subirà anche delle limitazioni nei trasferimenti. Ma la tendenza va appunto nella direzione opposta grazie ai buoni numeri delle ultime due sessioni di mercato (la ciliegina è Guarin, ceduto in gennaio con un’ottima plusvalenza), al taglio dei costi fissi (quelli legati alla gestione societaria e sportiva, tra cui le spese per le trasferte) e al lieve aumento dei ricavi (in gran parte dovuto ai diritti tv). Gli unici dubbi sono legati al fatto che certe voci vengano effettivamente stralciate. Se per esempio con Nyon era già stato concordato che nel bilancio non rientravano i costi per i lavori di San Siro legati all’imminente finale di Champions ma anche quelli per l’affitto dello stesso Meazza, restano da verificare tutte le spese legate al vivaio.

(Gazzetta dello Sport)

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