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Lukaku, conto l’Inter è la sua partita: a Roma segna meno, c’è un’etichetta da scrollarsi

Fabio Alampi Redattore 
L'attaccante belga affronta nuovamente il suo passato: nella gara di andata non riuscì minimamente a incidere

Roma-Inter sarà anche, inevitabilmente, la partita di Romelu Lukaku. L'attaccante belga, dopo gli importanti trascorsi in nerazzurro, la scrosa estate ha scelto di cambiare aria e di ripartire dalla Capitale, e si prepara ora a sfidare il suo passato con grande voglia di far bene, anche alla luce del precedente della gara di andata, dove fu sommerso di fischi senza incidere in alcun modo.

Così scrive Il Messaggero: "Quella di domani sarà soprattutto la partita di Romelu. All'andata venne subissato dai fischi di San Siro che lo inghiottirono in una prova a dir poco anonima. Adesso ci riprova. Nella nuova Roma di De Rossi, tutti bene o male hanno lanciato un segnale. Pellegrini, Dybala, Karsdorp, Paredes, El Shaarawy, Cristante: all'appello manca soltanto lui, il gigante belga.

Facendo un parallelo con l'esperienza nerazzurra, a Roma Romelu va più piano. In campionato segna una rete ogni 191 minuti mentre a Milano viaggiava ad una media di un gol ogni 132. Con De Rossi è andato subito a segno contro il Verona, poi è rimasto a secco sia a Salerno che con il Cagliari. Domani c'è l'Inter, la sua Inter. E quell’etichetta da scrollarsi di dosso, di sparire nelle gare che contano. Sin qui, nei confronti diretti, Lukaku ha segnato soltanto contro il Napoli che rappresenta anche per la Roma l'unico successo con una big nel torneo. Poi Romelu è rimasto a secco con Milan e Lazio (2 volte ciascuno), Juventus e Inter".



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