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La sfida tra Inter e Milan di questa sera potrebbe decidersi sulle fasce. La sfida vinta dai nerazzurri contro lo Spezia al 'Picco' ha confermato ancora una volta l'importanza del lavoro sulle corsie esterne di Ivan Perisic, una pedina fondamentale nello scacchiere tattico di Simone Inzaghi.
La Gazzetta dello Sport evidenzia un dettaglio riguardante il gol di Lautaro contro i liguri, la sintesi perfetta:
"Dopo un cambio di campo, Perisic si è ritrovato con una prateria da attaccare fino al limite, dove poi ha potuto esaltarsi nell’uno contro uno. Il croato è ambidestro, non dà punti di riferimento a chi lo fronteggia: se gli dai l’esterno, arriva con facilità sul fondo e sa pennellare l’assist vincente, con gli attaccanti pronti a colpire fronte alla porta, quindi con un vantaggio rispetto ai difensori. Se invece decidi di lasciargli l’interno – come accaduto in Liguria – Ivan si prende quello spazio e poi può decidere se calciare a rete o puntare al passaggio vincente. Lautaro, nel post gara, ha spiegato bene il punto: "Sapevo che Perisic, una volta entrato dentro al campo, avrebbe messo quel tipo di pallone a mezza altezza. Mi sono messo davanti al difensore e ho provato a deviare il pallone per mettere in difficoltà il portiere". La parola chiave, qui, è “sapevo”. Significa conoscenza, significa feeling tra compagni, significa leggere un attimo prima degli avversari la situazione e quello che sta per succedere in campo, e poi muoversi di conseguenza. E in un calcio fatto sempre più di dettagli, di gestione di tempi e spazi, non c’è nulla di più determinante".
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