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"Non una faccia triste, ma nemmeno il ritratto della felicità". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport dedicato al momento non del tutto positivo, a livello personale, di Ivan Perisic. Un uomo chiave per Spalletti che già in estate, quando il croato era nel mirino dello United, aveva confermato di non voler privarsene: «Non mi sorprendono le parole di stima di Mourinho – disse Spalletti nel giorno della prima conferenza stagionale – però noi Ivan ce lo teniamo stretto. Lui quest’anno sarà il nostro Cristiano Ronaldo: per caratteristiche fisiche e di resistenza e l’unico giocatore che si può accostare al portoghese», riporta la Rosea che commenta così: "Parole forti, che sottolineano l’enorme stima che il tecnico di Certaldo nutre per il suo esterno, non a caso uno dei tre giocatori sempre in campo in questa prima parte di stagione insieme ad Handanovic e Politano".
NUMERI - Rispetto all'anno scorso, però, è tutto un altro Perisic: il croato è migliorato solo nel computo dei cross effettuati (63 contro 54) mentre è indietro in gol segnati (2 contro le 4 di un anno fa), minuti giocati (779 contro 990), numero di assist (2 quest'anno, 5 l'anno scorso), tiri in porta (8 a 12), tiri totali (31 a 37), occasioni create (19 a 27) e dribbling riusciti (8 a 11). La Gazzetta dello Sport, però, tenta di analizzare questi numeri:
"Forse anche per questo motivo Spalletti può sorridere. Perché prima o poi Perisic tornerà sui suoi livelli, e allora l’Inter aumenterà i giri del motore e la forza d’urto offensiva. Luciano era partito sin dall’inizio con l’idea di avvicinare Perisic alla porta, e non a caso aveva cominciato a lavorare su un 3-4-2-1 in cui il croato doveva agire sulla linea di Nainggolan, dietro a Icardi. L’intenzione era tenerlo più nel vivo del gioco, nelle zone in cui la gara spesso di decide. E il recente passaggio al 4-3-3 può essere anche visto in questa chiave: Perisic più stretto accanto a Icardi, più vicino alla porta e più disponibile al dialogo tra le linee o all’imbucata per il taglio in profondità delle mezzali. Quando la condizione migliorerà, torneranno i gol e le fiammate. E Ivan ritroverà sorriso e leadership tecnica".
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