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Una grandissima prestazione, che ha spellato le mani del pubblico di San Siro e che ha segnato, almeno fino al termine della stagione, la pace fra lui e l'Inter. Ivan Perisic ha dato una risposta molto significativa ieri sera contro il Rapid Vienna. Scrive la Gazzetta dello Sport:
"Quando poi la palla è sull’altra fascia, il taglio sul secondo palo è puntuale: Candreva spesso piazza cross lunghi, che lo superano, lui li insegue per tenere la palla in gioco e ripartire. Due mesi fa, avrebbe alzato gli occhi al cielo. Ma quello è il passato: il presente parla di un giocatore che primeggia (come numeri) per cross, sponde e uno contro uno; che piazza quasi due assist (a quello vero per Politano va aggiunto il primo per Candreva, che si mangia il gol); che va al tiro pericoloso in prima persona; che al minuto 80 di una gara di moto perpetuo vede un corridoio centrale per il contropiede e ci si butta. Il dribbling sul portiere e lo scavetto fanno il paio con uno stop al volo del primo tempo: la qualità tecnica non è mai stata in discussione, bisognava solo tirarla fuori dal baule. Le difficoltà, i fischi di San Siro (già superati, in realtà), forse anche la nuova intransigenza della società lo hanno evidentemente stimolato nel modo giusto. Il resto lo ha fatto il «buon senso»: dopo aver provato a forzare la mano a gennaio, ma senza trovare la sponda vera di un grande club, Perisic ha capito che si giocava il futuro e quell’agognato trasferimento in Premier, forse anche legittimo a 30 anni. Farsi vedere in formato «Russia 2018» in Europa è l’unica strada (...). Di sicuro c’è che Perisic è rimasto. Ma è quasi un nuovo acquisto. Da lasciar correre".
(Fonte: la Gazzetta dello Sport)
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