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Atterra l’Inter, continua a volare la Roma, alla quarta vittoria consecutiva, la più pesante per la classifica. La Juve resta a -7 e il secondo posto è più sicuro. L’Inter si è fermata di nuovo contro una grande, dopo aver battuto la Juve all’andata ha perso contro la Roma (due volte), il Napoli e la Juve. Il suo limite adesso appare evidente, anche se ieri ha lottato con tutte le sue forze, frenata anche da un rigore su Eder che Tagliavento non ha fischiato. La Champions si è allontanata da San Siro. E di tanto.
Probabilmente Pioli ha preteso troppo dalla sua coppia di ali (che dovevano coprire la fascia intera), perché nessuno dei due è entrato in partita come fanno di solito, soprattutto il croato doveva buttare un occhio a Peres e un altro a Salah per non lasciare D’Ambrosio da solo nel più pericoloso degli “uno contro uno” con l’egiziano. Ma la vera differenza di San Siro era data, come spesso accade, dal movimento incessante di Nainggolan. Se vogliamo, il belga sta alla Roma come Joao Mario sta all’Inter, sono giocatori in grado di ricoprire più ruoli, di giocare più palloni, di arrivare al tiro e di piazzare l’assist, ma fra i due ieri era schiacciante la supremazia di Nainggolan, al di là del gol fantastico segnato dopo 12 minuti, con un destro a giro sul secondo palo mentre Gagliardini cercava inutilmente di frenarlo. Il belga era ovunque e quando De Rossi, dopo pochi minuti, si è sistemato davanti alla difesa, il suo controllo è passato a Gagliardini. In questo modo, all’Inter è mancato in parte il contributo dell’ex atalantino.
(Corriere dello Sport)
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