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Dopo la Supercoppa italiana, l'Inter si prende anche la Coppa Italia. Sempre contro la Juventus. La squadra di Inzaghi va prima avanti, poi si fa riprendere e torna in vantaggio nei supplementari. Ma alla fine alza la Coppa.
"Partita, magari tecnicamente non eccelsa, ma gonfia di emozioni. Subito Inter, poi sorpasso, controsorpasso e sigillo di uno strepitoso Perisic nei supplementari, il migliore in campo: 4-2. L’Inter mette in bacheca l’8a Coppa Italia, doppia la Supercoppa e ora si butterà sul filo di lana del campionato, magari stanca, ma con il morale a mille. Mai aveva battuto la Juve per 3 partite ufficiali di fila nell’era del Girone Unico (1929-30). Ha vinto la squadra più forte. Di un Perisic mostruoso (2 gol, rigore innescato) si è detto, onore anche a Simone Inzaghi che ha disinnescato le amarezze di campionato, ha vinto due trofei nella sua prima stagione e anche ieri ha tirato dritto con le sue idee, togliendo gente come Dzeko, Calhanoglu e Lautaro, uscito col muso lungo. Ha avuto ragione", analizza La Gazzetta dello Sport.
"A proposito di musi lunghi e corti, Allegri chiude la stagione con zero tituli. Alla Juve non succedeva da 10 anni. E, visto che nella Real Casa vincere è l’unica cosa che conta, il dato è ancora più grave. Anche ieri si è vista una squadra con poco gioco e poco coraggio. Ha raddrizzato la partita quando l’infortunio di Danilo ha indotto Allegri a inserire Morata. Il sorpasso è stato in gran parte merito del rilassamento dell’Inter che in 3’ ha concesso a Morata e Vlahovic ciò che in due aveva concesso a Giroud. Ma, una volta avanti, Max ha inserito Bonucci per Bernardeschi, si è rintanato e ha agevolato il ritorno prepotente dell’Inter. Senza gioco, senza coraggio, senza migliorare i singoli, è difficile vincere. I migliori sono stati Chiellini, che sta per smettere, e Dybala, che se andrà. Non uno spot di futuro", sottolinea Gazzetta.
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