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Getty Images
"Un grande Bologna che ha meritato di vivere una nuova gioia e di battere per la prima volta una "grande" in questo campionato (fino a ieri, 7 partite e 7 sconfitte), di contro un’Inter che ha di nuovo steccato dopo una vittoria esaltante, non riuscendo a dare continuità alle sue potenzialità, che restano tante ma che a Bologna non ha evidenziato". Apre così l'articolo del Corriere dello Sport in merito alla debacle dell'Inter al Dall'Ara contro un Bologna tenace e coriaceo.
"Ora, è sempre complicato stabilire dove arrivano i meriti di una squadra e i demeriti dell’altra, di solito quando una grande squadra perde ci mette anche del suo dentro la sconfitta, e così è stato ieri, non dimenticando come abbia fabbricato un primo tempo assolutamente insufficiente e un secondo appena più costruttivo, ma guai a non sottolineare la bontà dell’organizzazione del Bologna in tutte le fasi del gioco, perché si è sempre difeso con applicazione, perché nella transizione è sempre ripartito con scambi e fraseggi confezionati a memoria e nella fase di attacco ha fatto attraversare all’Inter un pomeriggio carico di preoccupazioni, nonostante gli mancassero di nuovo Arnautovic, Zirkzee e Sansone", prosegue poi il quotidiano.
Il Bologna ha iniziato bene sin dai primi minuti, rispondendo alle richieste di Thiago Motta di pressare forte l'Inter al momento dello scarico della palla. I nerazzurri hanno sofferto e non si sono mai resi pericolosi dalle parti di Skorupski. Nel secondo tempo l'Inter ha fatto meglio ma il portiere ex Empoli è stato bravo nell'occasione di Lukaku, salvo poi gestire più facilmente il tentativo all'ultimo minuto di Gosens.
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