ultimora

IL 2016 È PIÙ NERO CHE AZZURRO: PROBLEMI IRRISOLTI E PAURE DA SCACCIARE

Eva A. Provenzano

Il terzo posto è un traguardo essenziale per un futuro solido in casa Inter. Ma le cose si sono complicate. Nelle ultime sei partite la squadra di Mancini ha totalizzato solo sei punti: il primo posto è sparito insieme alle lucine di Natale e i...

Il terzo posto è un traguardo essenziale per un futuro solido in casa Inter. Ma le cose si sono complicate. Nelle ultime sei partite la squadra di Mancini ha totalizzato solo sei punti: il primo posto è sparito insieme alle lucine di Natale e i risultati, che erano stati l'unica certezza della prima parte della stagione, ora non arrivano più. Fiducia, entusiasmo e punti si sono sciolti al caldo di Doha, dalla sede del ritiro invernale è tornata un'altra squadra. La difesa era stata impenetrabile fino ad un certo punto, poi - nonostante i miracoli di Handanovic - sono diventati troppi i gol incassati nel 2016: sono finora ben 10. Erano stati 12 in tutto il girone di andata e mancano ancora 13 giornate. Nel nuovo anno solare sono stati collezionati 9 punti rispetto ai 21 in palio. Troppo pochi perché non venisse messo in discussione tutto quello che era stato fatto, in un campionato equilibratissimo, con Juventus e Napoli che si sono distaccate dal resto del gruppo imboccando la strada che porta allo scudetto. Qualcosa si è rotto e l'azzurro si è nascosto sotto al nero di giornate storte e sconfitte inattese, all'ultimo minuto, spesso anche immeritate.

Il mercato di gennaio non ha rinforzato la formazione di Mancini che ha perso un centrocampista, Guarin, e ha visto arrivare Eder, un altro attaccante, in una rosa dove certo non mancavano. Jovetic e Ljajic nelle ultime quattro partite hanno visto l'ex sampdoriano giocare da titolare accanto a Icardi, punto fermo mai discusso di un reparto avanzato che però fa troppi pochi gol per essere vero. Ma il nuovo arrivo, pur avendo segnato 12 gol con la maglia blucerchiata nella prima parte della stagione, non si è ancora sbloccato con l'Inter in quattro presenze. Alla fine è rispuntato Palacio a ricordare a tutti come si manda avanti la baracca: anche a Firenze è stato uno dei migliori in campo. Ma non basta, ovviamente.

Il vero problema sembra essere il centrocampo e forse era proprio quello il settore da rinforzare: Brozovic e Kondogbia non hanno ancora dimostrato di essere abbastanza maturi. A Medel non si può chiedere di più, da Felipe Melo invece forse qualcosa in più ci si aspettava, ma tant'è. La stessa squadra che ha conquistato la vetta della classifica adesso è quinta e deve necessariamente risollevarsi.

I risultati contano più di tutto il resto per questo Thohir, prima di occuparsi della società, ha voluto parlare ai ragazzi e ha ribadito quanto sia importante centrare il terzo posto. E' a quattro punti, non è una scalata, ma è una strada in salita, non sono ammessi altri errori.  Potrebbe essere utile il ritiro anticipato imposto dalla società e da Mancio alla squadra. Il nervosismo che sta prendendo piede ad Appiano Gentile non è un buon segnale. Troppe proteste contro gli arbitri che in alcuni casi hanno sbagliato, ma perdere la testa non è certo la soluzione. Sembra anche essere spuntata una strana paura di sbagliare. Troppa pure quella. Stati d'animo negativi che bisognerà trasformare in fretta in cose buone che servano a ritrovarsi e per ritrovare qualche sorriso e un po' di azzurro. Il nero, in questo inizio di 2016, è già abbastanza.