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Paolo Condò, nel suo editoriale per Repubblica, ha analizzato il pareggio dell'Inter sul campo del Torino: "Dopo il pari dell'Inter in casa di un grande Toro, Stefano Pioli e i suoi uomini sono padroni del loro destino, e a nove gare dalla fine comincia a essere un fattore importante. Il campionato ha cambiato ancora direzione all'inizio del lungo rettilineo finale, quello in cui rimane soltanto uno scontro diretto (Juve-Inter fra due turni) e il resto sarà una stressante "crono", ciascuno a pedalare in solitudine.
Priva della sua spina dorsale pensante — De Vrij e Brozovic fuori, Çalhanoglu invisibile, Dzeko degno di sé soltanto sull'ultimo pallone — l'Inter ha giocato una partita acefala e faticosa, è stata risparmiata da Brekalo e dal Var, e alla fine può considerare il pareggio in extremis di Sanchez un segno del destino, un invito a perseverare. I problemi di Inzaghi, lungamente celati, stanno emergendo: rosa corta, attacco spento, Brozovic insostituibile. Ma siccome questa sarà una volata più muscolare che tecnica, molto dipenderà dalla dalla testa. Se sei capace di vincere ad Anfield, non puoi pensare che lo scivolone di ieri sia senza ritorno".
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