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INTER, QUALITÀ O MORTE. GLI ESEMPI PIÙ SIGNIFICATIVI…

Il tecnico dell’Inter Roberto Mancini è fiducioso dopo il successo in Coppa Italia contro la Juventus, ma come ricorda Alessandro Pasini del Corriere della Sera: «La qualità va schierata sempre. Gli esempi più significativi sono Ljajic,...

Lorenzo Roca

Il tecnico dell'InterRoberto Mancini è fiducioso dopo il successo in Coppa Italia contro la Juventus, ma come ricorda Alessandro Pasini del Corriere della Sera: «La qualità va schierata sempre. Gli esempi più significativi sono Ljajic, Perisic e Santon. Ljajic, 11° per minutaggio nella rosa, è stato impiegato a sprazzi e da 4 gare di campionato è dimenticato: eppure è l’uomo di fantasia perfetto tra le linee nonché un tiratore da fuori. Perisic mercoledì, gol a parte, ha spaccato il match a sinistra: lui è il 6° più impiegato della rosa, il primo dopo lo zoccolo duro (Handanovic, Miranda, Murillo, Medel e Icardi), ma non sempre ha giocato in quella posizione dove, per fisicità ed esplosività, è uno dei pochi in serie A in grado di saltare l’uomo. Quanto a Santon, il suo è il percorso più indicativo della mancanza di certezze tattiche dell’Inter: 9 gare di campionato giocate nelle prime 10, poi una pausa dovuta anche a un infortunio, il rientro (effettivamente disastroso) nel derby alla 22ª, poi la nuova bocciatura. Eppure resta il terzino più capace di stare alto, andare sul fondo e sostenere l’attacco. In queste ore all’Inter non si fanno tabelle di rimonta, ma i 6 punti con Palermo e Bologna sono ritenuti fondamentali per andare a Roma con qualche chance di riacchiappare il treno del terzo posto. Se questa è impresa più difficile che rimontare la Juve in Coppa Italia si può discutere. Ma una cosa è certa: per farcela, oltre agli attributi icardiani, serve tutta la qualità che troppo spesso è rimasta in panchina. Solo così l’incompiuta di mercoledì assumerà un senso. Altrimenti resterà solo un caso isolato dentro una storia di errori».

(corsera)