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TS – Inter non più pazza ma razionalissima, non a caso è prima. Allegri è riuscito a…

Matteo Pifferi Redattore 

"Due gol bellissimi, firmati da bomber doc, anche se sull’azione nerazzurra c’è un fallo all’inizio di Darmian su Chiesa sul quale il Var sorvola e non si capisce il perché", commenta Tuttosport

"La Juve non serve la sesta vittoria di fila contro l’Inter prima in classifica ma compie un passo avanti nel percorso di crescita che sta portando la squadra di Allegri a una nuova consapevolezza: quella di potersela davvero giocare alla pari con tutti in Italia e ambire allo scudetto. Non solo a una posizione valida per la Champions. C’è davvero la possibilità di ossigenare i conti con i proventi delle Coppe, ma anche i sogni dei tifosi che hanno riempito ieri l’Allianz". Apre così l'articolo di Tuttosport in merito al pareggio tra Inter e Juve allo Stadium:

"Contro l’Inter non più pazza ma razionalissima e non a caso in testa, Allegri si affida al sistema. Il livornese, accusato di essere un “risultatista” e non un “giochista”, con la rosa liofilizzata a centrocampo dalle squalifiche (doping e scommesse) e da una botta al torace di Locatelli, per cui seppur protetto da un giubbetto viene mandato in panchina a malincuore per la ridotta autonomia, decide di affrontare l’Inter da “sistemista”. E così, pur di non rinunciare al 3-5-2 che ha dato compattezza e sicurezza a un gruppo che solo partita dopo partita ha saputo sentire la maglia a strisce bianconere via via meno pesante, si conferma più “giovanista” che mai. Pur di non stravolgere il modulo o l’essenza dello stesso, opta per Nicolussi Caviglia in regia, prodotto delle giovanili juventine e classe 2000. A fronte della mancanza di elementi in grado con i propri piedi o visione di gioco di inventare e creare la superiorità numerica, il signor Max si affida all’organizzazione, quella che ha permesso alla sua Juventus di arrivare al big match a due punti dalla capolista nerazzurra che parte con un altro vantaggio. Non aritmetico, ma di qualità: la panchina lunga. Già, l’Inter di Inzaghi solitamente gioca un primo match di un’ora, in cui o trova il vantaggio o fa stancare l’avversario che, quando comincia ad avere la lingua lunga, vede spuntare in campo nuovi nemici dai muscoli scintillanti e i polmoni freschi", aggiunge Tuttosport.

"Il fraseggio sulla mediana dei nerazzurri è più elegante, ma pure il giro palla bianconero ha il suo perché. La partita a scacchi regala un paio di brividi, deviazione centrale di testa di Thuram su punizione di Dimarco e tiro troppo alto di Chiesa da posizione comoda in area. Poi, poco prima della mezzora, ecco Vlahovic che regala la fiammata: ruba palla in mezzo al campo dove Dumfries è molle, serve Chiesa sulla sinistra che penetra sulla fascia per servire il pallone in mezzo dove lo stesso attaccante serbo si fa trovare libero in area di rigore a spedire sul palo lontano la sfera con un tiro delicato e preciso di piatto destro. L’Allianz esplode e lui esulta con la calma dei forti, a dimostrazione del fatto che sotto il profilo della maturità qualche gradino l’ha scalato. La partita non fa però tempo a mettersi sul piano inclinato sognato da Allegri che sei minuti dopo l’Inter trova il pari grazie a una giocata magistrale di Thuram: il francese approfitta di una uscita a vuoto sbagliata di Rugani a centrocampo e si divora la fascia destra per servire in mezzo un pallone rasoterra sul quale Lautaro di prima rifinisce con un destro magico che rende inutile il tuffo di Szczesny. Due gol bellissimi, firmati da bomber doc, anche se sull’azione nerazzurra c’è un fallo all’inizio di Darmian su Chiesa sul quale il Var sorvola e non si capisce il perché"



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