Finalmente è arrivata la sera dell'euroderby. Dopo l'andata andata in scena sei giorni fa, Inter e Milan tornano a sfidarsi in un San Siro sold out. I nerazzurri partono con un vantaggio di 2 gol, ma è vietato abbassare la guardia. "Gli interisti attendono da vent’anni la rivincita sportiva del 2003 e si cullano nell’ulteriore vantaggio di giocare in casa. I milanisti, consci dell’opposto stato di salute delle due squadre, accarezzano la retorica dell’impresa garantita dal famoso Dna europeo, in verità inavvertito mercoledì scorso", sottolinea Repubblica.
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Repubblica – L’Inter e la rivincita, il Milan e la rimonta: luci a San Siro
"Alla tentazione di travestirsi da Mourinho ha ceduto Inzaghi, rafforzato parecchio dai risultati. La mossa vagamente polemica di ricordare che l’arbitro Turpin è francese, come numerosi giocatori del Milan, è piaciuta ai tifosi. Pioli, che dai recenti risultati è invece indebolito, ha rintuzzato con malcelato fastidio le parole del collega («è un suo commento»), Tonali ha sdrammatizzato: «Servirebbe un arbitro senza nazionalità»".
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"Dalla sfida tra i due allenatori uscirà comunque un solo vincitore. Tatticamente il canovaccio non pare lontano dall’andata: tra i meriti di Inzaghi c’è la capacità di fare accettare a tutti il turnover per la ragion di stato, anche a Brozovic e Lukaku in odore di panchina. Dall’altra parte l’unica variante sarebbe l’innesto di Leao".
(Repubblica)
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