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Non può essere una gara normale quella di domani sera tra Inter e Roma. Per l'attesa con la quale i tifosi nerazzurri aspettano Lukaku, ex leader nerazzurro, e anche per l'atmosfera che si respirerà a San Siro fin dai primi minuti.
"vale tre punti, ma è esercizio impossibile considerarla una partita come le altre. Non lo è per i tifosi – prova ne sia che al club nerazzurro sono arrivate richieste di biglietti superiori persino alla semifinale derby di Champions -, ma non lo è neppure per la squadra né per Simone Inzaghi. Non c’è in palio una coppa, no. Ma questo Inter-Roma è una finale. Per almeno tre motivi. Perché la partita ha un peso psicologico sulla corsa scudetto: uscire da una settimana post sosta con tre vittorie su tre e con la Juve ancora dietro in classifica sarebbe per l’Inter un trampolino enorme in termini di fiducia", scrive La Gazzetta dello Sport.
"Secondo motivo: José Mourinho, che non ha mancato di caricare di pressione Simone Inzaghi, provocandolo dialetticamente. Battere Mou è battere anche qualche fantasma, leggi la sconfitta dello scorso anno. E poi, ultimo motivo: Romelu Lukaku. Ovvero l’uomo che ha spiegato il voltafaccia con lo scarso feeling con l’allenatore. Allenatore che il belga “vedeva” altrove. Domani i due si affrontano per la prima volta. Vediamo dunque come Inzaghi, l’uomo delle finali (7 vinte su 9), sta preparando questa sfida", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
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