Si parla spesso di un'Inter in difficoltà nel fare mercato eppure le premesse di quest'anno vanno di pari passo con quelle dell'anno scorso. La parola d'ordine in casa nerazzurra rimane sempre quella di vendere prima di comprare ma in realtà non sembrerebbe così. Dodici mesi fa l’allora d.g. Marco Fassone riuscì a convincere Erick Thohir e con il d.s. Piero Ausilio costruì prima il blitz di Monaco per strappare già a giugno Geoffrey Kondogbia al Milan e poi i due chiusero per Miranda con l’Atletico Madrid. Solo in estate inoltrata, invece, si concretizzarono le cessioni eccellenti (Kovacic, Shaquiri, Hernanes) con cui alla fine il club chiuse il mercato in attivo, malgrado poi siano arrivati, tra gli altri, Jovetic, Ljajic, Melo e soprattutto Perisic. Vista la delicatezza della situazione finanziaria dell’Inter, quest’anno derogare al mantra di mercato pareva davvero impossibile. Anche dopo la cessione della maggioranza a un gruppo finalmente solido come Suning. Pesano infatti gli accordi presi con l’Uefa in chiave fairplay che, dopo il -30 milioni dell’esercizio che si chiuderà giovedì, impongono il pareggio di bilancio nel 2017. Paletti difficilmente modificabili se non si dimostra immediata discontinuità con la gestione precedente. Eppure oltre ai parametri zero Banega ed Erkin è già arrivato dal Genoa Cristian Ansaldi e sono state gettate le basi per colmare il vuoto all’ala destra. Un ballottaggio a due tra Domenico Berardi e Antonio Candreva il cui risultato richiederà ancora qualche tempo.
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Inter scatenata come nell’estate del 2015. Nonostante il Fair Play…
Si parla spesso di un'Inter in difficoltà nel fare mercato eppure le premesse di quest'anno vanno di pari passo con quelle dell'anno scorso
(Gazzetta dello Sport)
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