- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Getty Images
Un gol nel finale di Brozovic, dopo una partita complicata, regala tre punti importanti all'Inter di Inzaghi. I nerazzurri non brillano, ma hanno la forza di crederci fino alla fine e da un'invenzione si prendono una vittoria fondamentale.
"Se fosse finita pari, l’Inter avrebbe potuto considerare quel risultato positivo, un punto guadagnato anziché due persi. Il Torino aveva giocato decisamente meglio, non aveva rischiato quasi mai, in compenso i granata avevano centrato la porta avversaria sette volte – contro due – e quasi sempre pericolosamente, tanto che il discusso Handanovic era diventato il protagonista dell’incontro. Poi, all’89’, Barella e Brozovic hanno inventato il gol della vittoria. Un gol che diventa un segnale di risveglio, se non ancora di rinascita. Il grimaldello per restituire all’Inter fiducia, speranza e una posizione migliore in classifica, oltre che per trasformare i fischi incombenti in osanna. Tutti sotto la curva, ma per prendere gli applausi: a volte bastano due tocchi giusti per ribaltare una storia. E forse non è un caso che quei tocchi siano stati opera di due che, fino a quel momento, erano stati tra i peggiori", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Chi si aspettava che gli schiaffi recenti avessero trasmesso energia, cattiveria e voglia di rivalsa all’Inter, ha capito presto di avere sbagliato previsione. I nerazzurri, al contrario, sono apparsi subito più scoraggiati che affamati, più insicuri che feroci, come se il Milan e il Bayern avessero cancellato ogni certezza, e senza che i colloqui con Inzaghi e i dirigenti avessero smosso alcunché dentro ai giocatori. Parlava, per molti, il linguaggio del corpo: lo sguardo basso di Barella; il nervosismo strisciante di Skriniar e di Lautaro; le braccia larghe di Brozovic, quasi a dire “ma come ne usciamo?”. A tratti la squadra di Inzaghi – acclamato dalla curva, alla faccia dei risultati – è stata quasi imbarazzante per l’incapacità di palleggiare: impeccabile, come detto, Linetty su Brozovic; splendido, a momenti trascinante il giovane Buongiorno, nient’affatto spaventato da San Siro. L’Inter rivede la luce, ma è appena uno spiraglio. A volte si può vincere anche se non si merita di farlo, anche se si gioca male; per risalire davvero, però, occorre molto di più", chiude Gazzetta..
© RIPRODUZIONE RISERVATA