Il timore d’immergersi nella vasca del De Kuip era legittimo. L’Inter aveva paura di scottarsi, come era già successo al Milan qualche settimana fa. Perché il gap con il Feyenoord è oggettivo, ma quando la posta in palio è così alta non esistono gare scontate. Lo 0-2 caricato sul volo di ritorno è linfa non solo per il cammino di Champions, ma anche per la possibilità di gestire le energie tra i due impegni che separano dalla sosta di marzo con Monza e Atalanta. Niente male.


ultimora
Inter, due secchiate per gelare la vasca di Rotterdam. Ascoltato il monito di Inzaghi
I 90’ nella terra dei tulipani richiedevano disponibilità al sacrificio e una discreta dose di coraggio. Lo spogliatoio dell’Inter aveva ricevuto il mandato da parte di Inzaghi di provare a indirizzare il discorso qualificazione già dall’andata, nonostante le assenze, gli incerottati e il logorio di una stanchezza che ha comunque il suo peso. In questa chiave va letta la prova di carattere in Olanda, piacevole conseguenza di una mentalità acquisita dai nerazzurri in campo internazionale che ormai non fa più notizia. Il Feyenoord aveva a sua volta diverse defezioni, ma rimane pratica che non si archivia da sola, squadra temibile sotto la carica d’adrenalina del suo pubblico.
LEGGI ANCHE
Inter, ascoltato il monito di Inzaghi
—L’Inter si è calata nell’acqua bollente della ‘vasca’ di Rotterdam senza ustionarsi. Ci ha pensato Thuram, con la sua finezza su assist di Barella, a gelare una temperatura fino a quel momento incandescente. Decibel abbattuti di colpo, perché le folate dei padroni di casa avevano in qualche modo illuso gli olandesi sugli spalti. Nella sua versione più camaleontica, cambiando pelle e sistema in base alle situazioni, la squadra di Inzaghi non ha perso la sua voglia di comandare la gara. La mediana fortemente rivisitata, la catena di sinistra in cui a volte è stato addirittura Acerbi l’uomo più avanzato (Inzaghi l’aveva preannunciato in conferenza stampa, ma nessuno gli aveva creduto) e una panchina quasi senza alternative non hanno compromesso la voglia di comandare la partita.
Lautaro a inizio ripresa ha reso la situazione ancora più confortevole, mandando all’incrocio una mina da dentro l’area. Zielinski avrebbe potuto mettere la ciliegina, archiviando addirittura il discorso prima del ritorno del Meazza: Wellenereuther con la sua intuizione sul penalty del polacco ha provato a tenere ancora a galla i suoi e a dare un senso ai 90’ di settimana prossima. Tre gare separano ora l'Inter dalla sosta. Si continuerà a correre contro il tempo per recuperare uomini ed energie e prepararle al meglio. Con il vantaggio di una pratica già quasi archiviata, proprio come aveva chiesto Inzaghi alla vigilia. I suoi lo hanno accontentato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.