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Nonostante la rosa ampia e il turnover adottato dall’allenatore, l'Inter ha mostrato poca intensità e spirito d’iniziativa, restando sottotono per gran parte della partita. Solo il gol di Dany Mota Carvalho, un perfetto colpo di testa su cross di Izzo, ha risvegliato i campioni d’Italia, che hanno trovato il pareggio pochi minuti dopo grazie a una tipica combinazione inzaghiana tra i “quinti”: cross di Carlos Augusto e finalizzazione di Dumfries.
Inzaghi ha lasciato inizialmente in panchina giocatori chiave come Acerbi, Bastoni, Calhanoglu e Barella, preferendo schierare Carlos Augusto, De Vrij, Asllani e Frattesi dal primo minuto. Tuttavia, queste scelte non hanno dato i risultati sperati.
L’Inter ha faticato ad entrare in partita e, nonostante i cambi nel secondo tempo – tra cui l’esordio di Zielinski – il ritmo non è cambiato. Nemmeno il passaggio al 3-4-3 con Arnautovic, Correa e Taremi in campo è riuscito a dare una scossa decisiva. Lautaro e Thuram, abitualmente incisivi, sono apparsi spenti e poco presenti nel gioco.
La vera reazione dell’Inter è arrivata solo dopo il gol subito, a dimostrazione di una mancanza di concentrazione fino a quel momento.
È inevitabile il confronto con la scorsa stagione, quando l’Inter, nella stessa cornice, aveva travolto il Monza con un 5-1 netto.
Il dato più significativo è l’evidente difficoltà dell’Inter nelle trasferte. Nelle ultime cinque gare lontano da San Siro, i nerazzurri hanno vinto una sola volta (contro il Frosinone), con un trend preoccupante che ha favorito il sorpasso del Napoli sui nerazzurri in classifica.
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