Senza un mercato di grandi colpi, ora all'Inter, la palla passa a Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo è chiamato dalla società a ridare lustro a «stelle un po’ impolverate» (ipse dixit) e a cercare di colmare un gap da 25-30 punti – tanto era staccato il trio Juve-Roma-Napoli alla fine della scorsa stagione – malgrado un mercato diverso da quanto annunciato a giugno. L’unica strada alternativa ai top player sono innesti funzionali e il recupero di gente uscita rimpicciolita dalla scorsa primavera. Gente che si muove soprattutto a centrocampo, settore nevralgico dove di fatto non aveva deluso soltanto il Gagliardini dei primi due mesi. Banega e Kondogbia sono partiti, il percorso inverso lo hanno fatto Borja Valero e Vecino. Nomi che magari non eccitavano la folla, ma che si stanno rivelando efficaci nella quadra spallettiana. Tra i fattori decisivi del ribaltone di Roma c’è stato l’abbassamento dello spagnolo. Asfissiato da De Rossi, da trequartista faticava a far girare l’Inter, mentre un Gagliardini ancora giù di forma soffriva Strootman.
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Senza un mercato di grandi colpi, ora all'Inter, la palla passa a Luciano Spalletti
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