Bologna, Milan, Roma: la settimana da incubo dell'Inter si chiude con tre sconfitte, nessun gol segnato e 5 incassati, un'eliminazione dalla Coppa Italia e una frenata bruschissima in campionato, con il Napoli che questa sera, in caso di vittoria contro il Torino, può ritrovarsi da -3 a +3 nel giro di due partite. Uno scenario che nemmeno il più pessimista dei tifosi si sarebbe potuto immaginare. E ancora: 3 ko consecutivi, mai prima d'ora era capitato sotto la gestione Inzaghi. Sicuramente non il miglior viatico in vista della sfida contro il Barcellona, che si presenterà al Montjuic con un giorno di riposo in più e un trofeo (la Coppa del Re) già messo in bacheca.


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Una settimana da incubo tra stanchezza e un problema mai risolto. Solo 2 le buone notizie
I nerazzurri, dopo una stagione vissuta da protagonisti, si ritrovano incredibilmente sulle gambe proprio sul rettilineo finale. Tanti, troppi calciatori in debito d'ossigeno; tanti, troppi elementi costretti agli straordinari, perdendo inevitabilmente brillantezza e lucidità. E quando c'è da cambiare spartito emerge il problema conclamato da tempo: l'assenza di giocatori in grado di saltare l'uomo e di creare imprevedibilità. Il gioco dell'Inter, elogiato e studiato in Italia e in Europa, ha bisogno di interpreti al top della forma: quando ti ritrovi senza questa componente, qualsiasi partita può rivelarsi insidiosa.
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In questo quadro desolante ci sono però due buone notizie. La prima: il ritorno di Denzel Dumfries. L'esterno olandese è entrato in campo nella ripresa, accompagnato da un'ovazione del pubblico, e si è subito messo in luce con inserimenti, fisicità e continuità. Un'arma fondamentale per Inzaghi in questo finale di stagione. Il secondo aspetto positivo è stato la risposta di San Siro al fischio finale: nessun fischio, ma applausi alla squadra nonostante la sconfitta. Un modo per dire: noi ci siamo, restiamo al vostro fianco. Tocca ora ai giocatori, al tecnico e al suo staff ritrovare il bandolo della matassa.
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