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Inter, Severgnini: “Facciamo le nostre scuse a Simone Inzaghi: ci spiazzi ancora”

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Le parole del giornalista e tifoso nerazzurro: "Dobbiamo le nostre scuse all’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, detto Inzaghino"
Marco Astori Redattore 

Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, giornalista e tifoso dell'Inter, ha voluto rivolgere le proprie scuse al tecnico nerazzurro Simone Inzaghi: "Dobbiamo le nostre scuse all’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, detto Inzaghino (per via di un fratello maggiore, milanista). Ma lui deve provare a capirci. La finale di Champions è un sogno a occhi aperti. L’Italia, ieri, era piena di nerazzurri che si davano pizzicotti a vicenda, per controllare d’essere svegli. Essendo una squadra pazza — deliziosamente pazza, ma il quadro clinico non si cambia in pochi mesi — l’Inter ha collezionato undici (!) sconfitte in campionato e una serie di prestazioni eccellenti in Champions, fino al biglietto per Istanbul.

Inter Inzaghi

Senza contare la finale di Coppa Italia. Avremmo sottoscritto una stagione del genere? Certo che sì. Quella vista in campo contro il Milan — esausto, ma con lo scudetto sulla maglia — è una squadra compatta, coriacea e combattiva. Merito dell’allenatore o dei giocatori? Fino a due mesi fa, molti tifosi dicevano: merito dei giocatori! Nei grandi appuntamenti trovano da soli la motivazione, nelle partite di campionato — quelle apparentemente più semplici — perdono concentrazione. E l’allenatore non è capace di fargliela ritrovare.Bè, dobbiamo rivedere queste convinzioni. Forse, senza quella strana pausa tra il 10 marzo e il 15 aprile (un punto in cinque giornate!), la squadra non si sarebbe presentata così pimpante agli appuntamenti decisivi.

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Inzaghi ha calcolato tutto? Oppure è stato fortunato? Non si sa, e non è importante. Calcolo e fortuna sono due virtù, in certi mestieri. Alcune scelte, col senno di poi, appaiono mirabili: la promozione di Mkhitaryan, Acerbi e Onana; la consacrazione di Dimarco; gli spostamenti di Darmian e Calhanoglu; l’attesa paziente di Lukaku, Brozovic e Dumfries. Qui la fortuna non c’entra. Resta un fatto, magnifico per chi sogna in nerazzurro: nel 2003 l’Inter uscì in semifinale contro il Milan (con due pareggi) e nel 2023, contro i rossoneri, passa in finale di Champions (con due vittorie). Un circolo si chiude, e molto merito va a Simone Inzaghi. Con la sua aria filosofica, la sua educazione e il suo autocontrollo ansioso ci ha spiazzato tutti. Continui a farlo, per favore", ha concluso.

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