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"Anno nuovo, questioni vecchie. Che in casa Inter restano apertissime almeno fino al prossimo round. La matassa da sbrogliare riguarda i rinnovi più chiacchierati del momento: Mauro Icardi e Milan Skriniar, due pedine fondamentali dell’attuale scacchiere di Spalletti il cui destino incrocia le voci alimentate dall’apertura del calciomercato e i vincoli imposti dall’Uefa per il fair play finanziario". Apre così l'articolo de il Giornale in merito alle trattative per i rinnovi di contratto di due dei tasselli più importante nella rosa di Spalletti.
SKRINIAR - Secondo il quotidiano, Skriniar avrebbe rifiutato la proposta di prolungare di un solo anno (dal 2022 al 2023) la scadenza di contratto a fronte di un incremento da 1,7 a 2,5 mln di euro di ingaggio. La richiesta si stanzia attorno ai 3 mln, "soprattutto ora che a Godin è stato offerto il doppio per vestire nerazzurro e che l’uruguaiano rappresenta un diretto concorrente per il ruolo in campo, in coppia con De Vrij", scrive il Giornale che evidenzia come l'Inter, a luglio, uscirà dal Settlement Agreement ma che comunque dovrà sottostare alle regole UEFA.
MAROTTA E ICARDI - "Beppe Marotta è già rassegnato a un sacrificio pesante e l’altro indiziato risponde al nome di Perisic, che ha tante richieste dall’estero. A meno di burrascosi divorzi, nei piani non c’è invece la partenza di Mauro Icardi", sottolinea il Giornale che fa il punto della situazione: Icardi, tornato oggi dalle vacanze, dovrà concordare l'incontro per uscire dall'impasse: la richiesta è di 8 mln annui, l'offerta di 6, una distanza colmabile (si può chiudere a 7) purché entrambe le parti in causa facciano un passo indietro. Non è da escludere, inoltre, che venga eliminata la clausola rescissoria da 110 mln di euro, garantendo così all'Inter di trattare senza limitazioni qualora big come Real o Barcellona si facciano avanti per l'argentino.
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