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Gli avversari, ad oggi, sono infatti Bayern Monaco, Arsenal, Real Madrid, Manchester City, quasi sicuramente il Barcellona, una fra Borussia Dortmund e Psg e l’Atletico Madrid se questa sera non perderà in casa contro la Lazio. Insomma, dove si cade, si cade male, anche se sicuramente chi pescherà l’Inter non sorriderà, visto che dall’urna potrebbero uscire squadre ben più modeste come Copenhagen o Psv.
Inzaghi, come annunciato alla vigilia, ha ruotato diversi giocatori, lasciando inizialmente in panchina Bastoni, Barella e Lautaro Martinez; una scelta fatta pensando pure alla gara di domenica a Roma con la Lazio. Perché comunque per l'Inter, che la qualificazione agli ottavi l'aveva già ottenuta dopo quattro gare, l'obiettivo grosso rimane il campionato. Fare bella figura e andare avanti in Europa, come accaduto la scorsa stagione, è certamente gratificante, ma tutti ad Appiano quest'anno vogliono tagliare per primi il traguardo in Serie A.
L'Inter ieri sera ci ha provato, soprattutto nella parte finale del primo tempo, ma non ha giocato "con la bava alla bocca". L’avvio di partita è stato simile a quello dell’andata, con gli spagnoli alti e subito in pressing costante, ma a differenza di quanto successo a San Sebastian a settembre, quando i nerazzurri andarono sotto nel punteggio, rischiando più volte il colpo del ko, questa volta la sofferenza è stata limitata ai primi minuti. Certo, l’Inter ha lasciato il pallino del gioco alla Real, che nei primi 45 minuti ha avuto un possesso palla addirittura del 73%, ma sterile: Sommer, infatti, non ha fatto parate.
Più pericolosa l’Inter, invece, salita di tono nell’ultimo quarto d’ora con ripartenze ficcanti, anche se è mancato, oltre al tiro decisivo, anche l’ultimo passaggio - Mkhitaryan molto impreciso - nonostante un Thuram formato carro, capace con dribbling e progressioni di spaccare la linea difensiva. Nella ripresa i ritmi si sono abbassati e l’Inter, nonostante la necessità di dover cercare il gol per vincere la partita, non è riuscita a rendersi pericolosa. Inzaghi ha cambiato anche la coppia d’attacco, togliendo a sorpresa pure Thuram, ma con Lautaro Martinez e Arnautovic la situazione non è mutata.
Anzi, nella parte centrale della ripresa la vivacità di Kubo a destra ha creato grattacapi: il giapponese si è anche guadagnato un rigore, ma il Var ha richiamato subito al video l’arbitro Scharer per segnalargli la simulazione dell’esterno della Real, non toccato da Calhanoglu. Nell’ultima parte di gara, l’Inter, probabilmente stanca in alcuni suoi uomini chiave, non ha avuto la forza per schiacciare la Real e creare non solo occasioni, ma i presupposti per arrivare al gol. Un finale amaro che complicherà la strada in primavera, anche se oggi, più che mai, il pensiero rimane focalizzato sull’obiettivo scudetto, quello sì da non fallire", si legge.
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