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"Taremi, appunto, e Arnautovic sono fermi a 2 gol, entrambi in Champions, uno dei quali su rigore. Inutile chiedere qualcosa a Correa, che non ha trovato sistemazione in estate e che è rimasto in campo appena 38’. In ogni caso poco, troppo poco. Il quadro è pressoché identico a quello di 12 mesi fa. Allora, assieme ad Arnautovic c’era Sanchez, e in due avevano segnato appena una rete: autore il cileno, in Champions. Lautaro e Thuram sono stati obbligati a fare gli straordinari per tutto il resto della stagione. Con il risultato che contro l’Atletico Madrid, negli ottavi di Champions, le fatiche accumulate si sono fatte sentire tutte in una volta. E la corsa europea dell’Inter si è interrotta...".
"Se, come più volte ribadito, l’obiettivo della squadra nerazzurra per questa stagione è di bissare lo scudetto, ma anche di andare fino in fondo in Champions, è chiaro che, là davanti, Lautaro e Thuram non possano essere sufficienti. Significa che gli altri si devono dare una svegliata. Taremi soprattutto che, peraltro, è sempre stato titolare in Champions. L’iraniano è partito bene con il Manchester City, è salito sugli scudi con la Stella Rossa, per poi spegnersi con lo Young Boys e faticare anche con l’Arsenal. In campionato ha avuto meno spazio, giocando dall’inizio solo con il Lecce. Forse si aspettava di più. Ma tocca a lui per primo scuotersi, perché, appunto, la fiducia l’ha avuta. In merito ad Arnautovic, è difficile stabilire quale debba essere il suo contributo. Ha cominciato con l’atteggiamento giusto, ma resta un giocatore che si fa condizionare troppo dagli episodi. Il rigore fallito con lo Young Boys, infatti, lo ha buttato giù. Si è poi aggiunta un’infezione all’occhio che lo ha di fatto tolto dalle rotazioni. Ad aprile compirà 36 anni, mentre a giugno si concluderà il suo contratto. L’addio sarà inevitabile", aggiunge il quotidiano.
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