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Inter, gli spacca derby: Dumfries pronto dal 1′, Thuram stella, Barella, Lautaro, Taremi…

Alessandro Cosattini Redattore 
Si avvicina il derby di Milano, in programma domenica alle 20.45: ecco i segnali arrivati da Manchester per Simone Inzaghi

Si avvicina il derby di Milano, in programma domenica alle 20.45. Ecco i segnali arrivati da Manchester per Simone Inzaghi verso la sfida contro il Milan secondo La Gazzetta dello Sport:

"Non c’è sei senza sette, dice l’Inter di ritorno da Manchester, un giorno dopo rispetto al solito. La pista dispettosa dell’aeroporto nella città di Pep ha costretto a ritardare il volo di ritorno, così ha pure complicato la preparazione del derby. Niente di traumatico, anche perché poche cose possono distogliere la compagnia di Inzaghi dalla nuova missione cittadina: battere il Diavolo per la settima di fila, un’altra paginetta di storia mai scritta prima. L’orgoglio europeo portato a Milano dall’Inghilterra serve proprio a nutrire l’ambizione nerazzurra, ma il recente passato dovrebbe bastare a capire che le frecce abbondano tra le mani di Inzaghi. Simone ha chi corre verso la porta, chi nasconde il pallone e pure chi fa a botte all’occorrenza. Nonostante torni Lautaro dopo la pausa forzata col City, a guidare l’attacco stavolta è Marcus Thuram, ben più in palla del gemello argentino. Nicolò Barella, invece, è tornato in patria con lo status di top player internazionale: non che servisse quel moto perpetuo visto all’Etihad per averne conferma, ma sui tabloid inglesi si è versato parecchio inchiostro su di lui. In mezzo ai due, spunta il muso perennemente ingrugnito di Denzel Dumfries, pronto a partire dall’inizio per la prima volta in stagione, giusto nella partita che più gli dà le scalmane: ormai il ring con Theo è un classico nei derby di questa era.

Thuram intoccabile

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L’unico attaccante a giocarle tutte in questo mini-ciclo terribile sarà, presumibilmente, il francese col 9. A Monza doveva supplire alle mancanze di uno stanco Lautaro, lontano parente del Toro che fu e, forse, troppo bramoso di tornare in campo prima di aver ritrovato la forma. A Manchester, invece, Thuram accompagnava Taremi, che ha movimenti diversi dell’argentino, ma spalle abbastanza larghe per partite di questa nobiltà. Dalla ThuLa alla ThuTa, l’attacco nerazzurro ha comunque spaventato Guardiola. Domani nel derby si ricongiunge una volta ancora con un più riposato Lautaro, ma il figlio di Lilian non ha poi bisogno di tanti aiutanti quando vede rossonero: l’anno scorso ha segnato ai cugini due volte, con un destro infuocato all’andata e con un altro tiro più velenoso al ritorno, giusto nella notte di pioggia in cui è salito su una stella. La festa successiva durata per giorni gli ha fatto capire quanto siano “diverse” le reti al Milan, per questo Inzaghi non lo risparmia, anzi lo manda alla caccia del tris.

Super Barella

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Barella d’Inghilterra, sbaciucchiato a distanza pure da Guardiola nel dopo partita, ha dimostrato di saper volare già alla prima ufficiale dopo l’operazione al naso: era un’urgenza (altrimenti non avrebbe certo rinunciato alla Nazionale), gli serviva per respirare meglio. Nonostante l’esaltazione, però, resta la macchiolina nel curriculum cittadino: in tante sfide dominate, nel punteggio e nel centrocampo che lui governa, Nicolò non ha mai segnato. In 16 incroci da interista contro il Milan solo tre assist, mentre per trovare l’unica rete ai rossoneri bisogna tornare al gennaio 2018 quando non era ancora uscito dal guscio: in un 1-2 il primo gol della carriera a casa sua, Cagliari. Quest’anno si è già sbloccato contro l’Atalanta pur di assecondare la richiesta di Inzaghi: sono una misera quelle due reti appena segnate l’anno passato, qualcosa fa pensare che quest’anno saranno di più.


Le scintille del passato

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A portare il pepe a San Siro, e magari anche i guantoni, ci pensa Dumfries, ormai sul punto di chiudere la telenovela del rinnovo. Sarà l’ennesimo atto della saga tra lui e Theo: sulla destra interista, la sinistra del Milan, la solita storia tesa. Nell’ultimo derby, ad esempio, i due si sono rimessi amabilmente le mani addosso come da tradizione e si sono beccati un doppio rosso. Poi durante i festeggiamenti tricolore l’esterno nerazzurro si è beccato 4mila euro di multa per uno striscione galeotto (e sbagliato) finito nelle sue mani: nell’immagine lo stesso Denzel che teneva al guinzaglio un cagnolino con la faccia di Hernandez. Il francese non ha certo dimenticato, l’olandese non fa mai un passo indietro davanti al rivale: chissà come finirà mai", si legge.