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"La coincidenza non è certo fortunata: Beppe Marotta oggi diventa ad dell’Inter con delega all’area sportiva e, due giorni dopo il suicidio nerazzurro con il Psv, non potrà inseguire quella Champions sempre sfuggitagli nel ciclo d’oro juventino. Lavorerà per colmare la lacuna e avrà molto da fare. Perché questa Inter adesso ha un padrone solidissimo, un nuovo top manager e un pubblico da record, ma non una squadra all’altezza". Apre così l'articolo de La Stampa in merito all'avvento di Giuseppe Marotta come nuovo AD dell'Inter. Il quotidiano torinese sottolinea che il lasso di tempo intercorso dall'ultima vittoria di un trofeo (Coppa Italia di 7 anni fa) e in campionato (Frosinone) non induce all'ottimismo.
SPALLETTI - Il pari col PSV ha posto Spalletti sul banco degli imputati: il tecnico è stato " Bersagliato sui social dai tifosi, non è più un intoccabile neanche per la società, nonostante il contratto rinnovato ad agosto fino al 2021. Suning vuole vincere. Sfumati i primi due obiettivi già in autunno, adesso gli chiede Europa League o Coppa Italia. Altrimenti a giugno ci proverà con Conte o Simeone". Anche perché, come sottolinea La Stampa, il tecnico ha avuto dal mercato estivo tutto quello che richiedeva: " Lo sta tradendo il pupillo Nainggolan, sta credendo poco in Martinez e Keita che difficilmente farebbero peggio di un Perisic irriconoscibile dopo il Mondiale. In più, ha toppato tanti cambi pesanti nelle sfide clou: scelte conservative che hanno lanciato messaggi di basso profilo ai giocatori. Non è certo l’unico responsabile del flop, ma se a migliorare sono stati finora solo Icardi e Brozovic le sue colpe sono evidenti".
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