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Dopo aver viaggiato verso Catanzaro con due amici - fare gruppo è un mantra da trasmettere anche all’Inter - per ritirare il Premio Ceravolo, Luciano Spalletti è rientrato tra le sue roccaforti toscane per gli ultimi dieci giorni di vacanza. Il 3 luglio è previsto il primo giorno di scuola alla Pinetina e il tecnico ci arriverà carico. Lui infatti non ha mai davvero staccato la spina. Video, studio delle caratteristiche dei giocatori, telefonate di mercato con la dirigenza e con il suo staff. Che da luglio dovrebbe comprendere il fidato Giovanni Martusciello, l’ex allenatore dell’Empoli che si dedicherà soprattutto alla fase difensiva. Proprio questo sarà il primo ambito in cui Luciano metterà pesantemente le mani. Appena arrivato a Roma, nel gennaio 2016, il 58enne di Certaldo dovette gestire le macerie tattiche lasciate da Rudi Garcia e passò i primi tempi quasi esclusivamente con difensori centrali e terzini. Mentre Domenichini allenava gli altri reparti, Spalletti e Baldini presero letteralmente per mano la linea. Ripartendo dalla tecnica di base nemmeno si fosse in terza categoria. Elastici per terra, Manolas e Rüdiger spostati fisicamente – al tecnico i muscoli non mancano – per rivedere postura e movimenti anche in base alla direzione da cui ti punta l’avversario. Il tutto per porre le fondamenta alla casa giallorossa con la linea a quattro, ma anche con quella a tre e mezzo. Come imparato con grande umiltà dalla prima Fiorentina di Paulo Sousa, che Luciano ha più volte elogiato pubblicamente. Una variante che gli è tornata molto utile quando, all’inizio dell’ultima stagione, a Roma ha perso prima Mario Rui poi Florenzi, con un Bruno Peres mai davvero affidabile.
(Gazzetta dello Sport)
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