Il prossimo allenatore dell'Inter sarà Conte o Spalletti? In casa nerazzurra non si parla d'altro. Un ballottaggio e un grido mediatico che il tecnico toscano metterebbe a tacere volentieri, perché la paura è quella che possano influire negativamente sul rendimento dei suoi calciatori. Alla vigilia della sfida contro il Frosinone, infatti, il tecnico toscano cita un articolo dei giorni scorsi apparso sulla Gazzetta dello Sport, spiegando “L'argomento è stato trattato in maniera seria, c'è chi si propone e c'è chi tratta. Da parte mia non ho niente da dire, poi c'è da vedere se facendo queste cose in questo periodo si dimostra di avere a cuore i tifosi dell'Inter”. Questo l'articolo cui fa riferimento Spalletti, che parla dei paletti posti da Conte e di come Spalletti abbia saputo fronteggiare momenti delicati da allenatore dell'Inter.
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Inter, Spalletti risponde alle voci su Conte: ecco l’articolo citato dal tecnico in conferenza
Il tecnico nerazzurro non apprezza le continue voci circa il probabile arrivo di Antonio Conte sulla panchina dell'Inter
“I PALETTI DI ANTONIO - Una premessa che spiega come Antonio non sia tipo da farsi abbagliare a prescindere dalle varie corazzate. Ormai ha raggiunto una dimensione tale da poter pesare e scegliere con attenzione il progetto a lui più gradito e congeniale. Senza ansia e senza scartare l’idea di un prolungamento del periodo sabbatico in assenza di proposte stimolanti. Conte, di fatto, da settimane ascolta, osserva e attende situazioni concrete, ben delineate in ogni particolare. E intanto garantisce che nella sua testa non ci sono ancora club in pole position. Di certo, non sono previste trattative contrattuali con nessuno, nel senso che non ci sono cifre da limare. Chi vuole Conte sa che la base minima è quella di un contratto triennale da 10 milioni di sterline (11,6 milioni di euro circa) a stagione. Dunque, durata e ingaggio non possono essere tema di discussioni. D’altronde quando Massimo Moratti andò a prendere José Mourinho la questione economica non costituì praticamente mai un problema. E attenzione: Conte non pone come «conditio sine qua non» la partecipazione alla Champions o anche solo all’Europa League. Conta davvero unicamente il progetto, e la possibilità, secondo il diretto interessato, di poter andare in battaglia con armi serie, all’altezza della situazione, per poter crescere e vincere da subito. In questo senso, allora, non vanno considerati fuori dai giochi Milan e Roma, club sicuramente oggi con meno appeal rispetto a Juve e Inter (per varie ragioni, anche di fair play finanziario)”.
“LA PISTA ITALIANA - Pur restando molto prudenti nel dare per spacciato Luciano Spalletti - uno che sta dimostrando di saper fronteggiare alla grande anche le peggiori bufere - in Italia il nome di Conte è spesso accostato all’Inter. E in effetti trattasi di pista seria, a maggior ragione con l’ingresso in nerazzurro di Beppe Marotta. Zhang Jindong e il figlio Steven apprezzano Conte già da prima dell’ingaggio di Spalletti, e Antonio non ha mai negato la sua teorica disponibilità a prendere in mano un progetto che sulla carta, con l’ammorbidirsi dei paletti imposti dal fair play finanziario, si annuncia ancora più serio e solido. Il passato bianconero? Sull’argomento giova ricordare quanto detto da Antonio quando ancora allenava la Juve: «Siamo professionisti e un concetto deve essere chiaro: io alleno la Juve, sono tifoso della Juve, ma se un domani dovessi allenare Milan o Inter sarebbe lo stesso. Diventerei il primo tifoso dell’Inter, del Milan, della Roma o della Lazio... Io sono il primo tifoso della squadra che alleno». Parole coraggiose, pronunciate a Vinovo, in piena «guerra» Juve-Inter. Certo, prima di un eventuale approdo in Pinetina è probabile che Conte voglia avere la certezza del patto di ferro Zhang-Marotta, perché solo con il totale e «bulgaro» appoggio della società sarebbe possibile affrontare in battaglia a 360 gradi la corazzata Juventus. Ma occhio proprio ai bianconeri, perché iniziano a farsi insistenti le voci che vorrebbero Conte di nuovo a Torino in caso di divorzio fra Agnelli e Allegri. Paratici e Nedved sarebbero i primi sponsor dell’eventuale clamoroso ritorno di un tecnico specializzato nell’ottenere grandi risultati anche in periodi di profonda ricostruzione. E pare che lo stesso presidente della Juve abbia sdoganato l’idea Conte, naturalmente solo nel caso in cui Allegri decidesse di lanciarsi in nuove avventure”.
“SOLUZIONI ESTERE - Nel frattempo, Conte aspetta notizie anche dall’estero. Non è un segreto, per esempio, che il Manchester United sarebbe stata la vera prima scelta di Antonio: tutto tramontato dopo la sorprendente conferma di Solskjaer. E l’impressione è che in Premier non si libereranno presto panchine all’altezza. Occhio quindi alla pista tedesca, perché il Bayern ha tutte le caratteristiche per affascinare l’ex c.t. azzurro. Il Psg? Ipotesi che al momento non decolla. La Primavera di Conte è nel vivo. E l’idea è quella di sposare il progetto giusto entro la prima settimana di maggio”.
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