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Barbano (CdS): “Rischio scudetto ipotecato a febbraio. Serie A a 18 squadre e playoff”

Fabio Alampi

Mese decisivo per i nerazzurri, che affrontano in successione Milan e Napoli: in caso di successi può scavare un solco

Alessandro Barbano, nel suo editoriale per il Corriere dello Sport, fa una proposta per rendere più appassionante il campionato di Serie A: "Milan e Napoli giocano uno per l'altro, sfidando in successione l'Inter, che li stacca di quattro punti con una partita in meno. Tra due giornate potrebbero sorpassare i nerazzurri, se prima Pioli e poi Spalletti vincessero i due scontri diretti. Domani il derby di Milano, il dodici febbraio la partitissima del Maradona tra gli azzurri e la capolista. Tra otto giorni Napoli e Milan potrebbero trovarsi a 55 punti, con l'Inter che li insegue a 53 ma con la gara di Bologna da recuperare. È l'ipotesi che riaccenderebbe la lotta scudetto. Poi, tra un mese, il 6 marzo, lo spareggio Napoli-Milan sancirebbe la fine dell'alleanza. Una delle due rivali resterebbe in gioco con l'Inter, l'altra cederebbe il passo. Se invece l'Inter vincesse i due scontri diretti, il campionato sarebbe quasi finito. Inzaghi terrebbe sette punti di distanza dalla seconda, che diventerebbero dieci se si aggiudicasse il recupero contro Mihajlovic. Ma anche l'ipotesi di vincere una delle due partitissime e pareggiarne un'altra darebbe all'Inter un vantaggio di almeno quattro punti sulla seconda, con una gara in più da giocare. In un caso e nell'altro lo scudetto sarebbe parzialmente ipotecato a tredici partite dal termine.

[...] Il calendario asimmetrico potrebbe essere un flop clamoroso già al suo esordio. Perché concentra tutti gli scontri di vertice nella prima parte. C'è da chiedersi se un campionato che deve recuperare competitività e spettacolo possa permettersi un simile rischio. Non è più rinviabile una riflessione sui playoff. Invece di litigare sulle maggioranze necessarie per distribuirsi gli spiccioli che restano a un calcio indebitato e deprezzato, i presidenti farebbero bene a dialogare con la Federazione per riformare il sistema. Con un torneo a diciotto squadre, playoff e playout tra le prime e le ultime otto, è possibile giocare lo stesso numero di gare, difendere il merito sportivo e valorizzare il prodotto".