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Inter, il 2024-2025 sarà lunghissimo. “La missione di Inzaghi condivisa con la società”

Matteo Pifferi Redattore 
Una maratona da 69 partite complessive, ammesso che l'Inter arrivi in fondo a tutte le competizioni ma con un minimo di 51

Quella che sta per iniziare sarà una stagione molto lunga e dispendiosa per l'Inter. "Chiamatela pure la stagione infinita: inizierà il 17 agosto in Italia e si concluderà, nella più rosea delle previsioni, il 13 luglio, dall’altra parte del mondo, negli Stati Uniti. Non per tutti, ma per qualcuno sì. Da noi sarà così per Inter e Juventus, le uniche due italiane impegnate nel Mondiale per club al debutto tra un anno, oltre che in campionato, Champions, Supercoppa Italiana e Coppa Italia. Una maratona da 69 partite complessive, ammesso che entrambe arrivino in fondo in tutti i tornei (difficile) con un minimo di 51, che comunque non sono poche. La Juve ci arriva più riposata, dopo una stagione senza coppe e senza Supercoppa (ma con una finale di Coppa Italia), l’Inter un po’ meno, avendo giocato 4 competizioni (con eliminazione precoce agli ottavi di Champions e di Coppa Italia). Una stagione anomala, cui va aggiunto il fatto che molti giocatori hanno fatto l’Europeo e altri sono impegnati in Coppa America: se il nerazzurro Lautaro e il bianconero Douglas Luiz dovessero restare in corsa fino alla finale (15 luglio) avranno a malapena il tempo di fare le ferie prima di iniziare il tour de force. No, non sarà una stagione come le altre: imporrà una gestione alternativa", commenta La Gazzetta dello Sport che poi entra nello specifico lato Inter:

"Simone Inzaghi ripartirà con una missione condivisa con la società: le rotazioni dovranno essere decisamente più “democratiche” di quelle dell’ultima stagione, per sfruttare al meglio la varietà di opzioni che la rosa profonda allestita dai dirigenti offrirà. Un esempio? L’impiego di Davide Frattesi, titolare aggiunto sulla carta ma nei fatti partito dal 1’ solo in 6 occasioni nel campionato passato. Le energie dei campioni d’Italia andranno gestite per arrivare in fondo su tutti i fronti. Per Thiago Motta, che è alla prima stagione sulla panchina di una big, sarà una novità dover gestire la Champions e una quantità di impegni decisamente maggiore. In più dovrà calarsi nella nuova realtà. Al Bologna ha fatto miracoli ma giocando solo nel weekend (oltre all’appendice della Coppa Italia), alla Juventus dovrà trovare l’equilibrio per barcamenarsi su più fronti. Nell’ultima stagione però il nuovo tecnico bianconero ha dimostrato di saper gestire la rosa a 360 gradi, senza posto fisso, cambiando tanto e puntando forte sulla meritocrazia. Con lui tutti devono sentirsi potenziali titolari e non si fa problemi a rivisitare l’undici ogni partita. Una filosofia che può diventare un vantaggio in un’annata così affollata.

L’Inter parte avvantaggiata, perché può già contare su un blocco di titolari che nel 2023-24 è riuscito a trascinare la squadra allo scudetto con 5 turni di anticipo, su un gruppo di seconde linee all’altezza e sull’inserimento di rinforzi pronti all’uso come Taremi, Zielinski e Josep Martinez. La Juve dovrà invece lavorare bene sul mercato per allungare la rosa: lo scorso anno senza la Champions bastavano meno giocatori, quest’anno bisognerà presentarsi ai nastri di partenza con un organico decisamente più ampio. Cristiano Giuntoli è al lavoro da tempo e i primi colpi sono già stati messi a segno (Di Gregorio, Douglas Luiz e Khephren Thuram), ma altri rinforzi dovranno ancora arrivare: in attacco, in mezzo, in difesa e sulle fasce, perché Thiago vuole due giocatori intercambiabili per ogni ruolo".