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Inter, stavolta basta Thuram: prova del 9 superata ma c’è un trend da fermare
Quando Marcus Thuram è arrivato all'Inter ha trascinato con sé una discreta dose di scetticismo. Non in generale sulle sue qualità, quanto sulla compatibilità con Lautaro Martinez e per caratteristiche che sembrava non potesse colmare le lacune tecnico-tattiche lasciate da gente come Dzeko e Lukaku. Con l'argentino ha mostrato da subito un feeling che ha poi fatto le fortune nerazzurre nell'annata della seconda stella, mentre sul secondo tema ha lavorato in sordina, mostrando miglioramenti costanti col passare delle settimane.
Ci ha pensato Simone Inzaghi a fargli tirar fuori movimenti e atteggiamenti da attaccante puro, da mettere all'occorrenza al resto della squadra come il resto dell'artiglieria. Un anno dopo il processo è terminato, come dimostra l'inizio di stagione attuale. La tripletta di ieri sera è l'indizio che la prova del 9 è perfettamente superata per il francese. Ha dimostrato ancora una volta che può essere tutto ciò di cui l'Inter ha bisogno e senza abbassare il livello di rendimento.
Chi non può ancora dire altrettanto è Yann Bisseck. Il tedesco, a cui Inzaghi ha dato un'altra chance da titolare, ha macchiato un'altra buona prestazione con un errore che non permette di promuoverlo a pieni voti. Copia carbone di quanto era già avvenuto contro Genoa e Udinese. Tripletta, ma di errori, generata da cali di concentrazione che a questi livelli non ci si può permettere.
Nulla che per fortuna dell'Inter stavolta, come una settimana fa, abbia pregiudicato la vittoria. La squadra è tornata a macinare gioco e chilometri, poggiando le proprie ambizioni sulla spinta di una mediana che ha ritrovato lucidità e benzina. Peccato per il finale più sofferto del previsto: bisognerà toccare le corde giuste anche durante la sosta per evitare ulteriori cali di concentrazione. Questo trend difensivo non più proseguire.
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