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Gds – Inter, è Thuram l’uomo copertina di questo inizio di stagione. Il Milan era convinto di…

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Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli esalta l'ottimo inizio di stagione di Marcus Thuram

Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli esalta l'ottimo inizio di stagione di Marcus Thuram. L'attaccante ha stupito tutti dopo i suoi primi mesi in nerazzurro. "Il 21 giugno il Milan era assolutamente convinto di avere in mano Marcus Thuram. Accordo raggiunto, tutti felici e contenti, con l'ultima formalità delle visite mediche e dell'appuntamento classico per la firma ufficiale. Thuram era, doveva essere, il complemento ideale per l'attacco rossonero. Un titolarissimo, così eclettico da poter occupare tutte e tre le posizioni. E anche se i problemi del Milan non si fermano a questo - e soprattutto c'è un'autentica emergenza in difesa - di sicuro sul fronte offensivo le cose sarebbero andate fin qui diversamente. E non poco".

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"Il 23 è invece diventato - dopo una telefonata con Marotta e Ausilio - dell'Inter. Un autentico blitz. Pensate che dall'essere comunque un titolare del Milan - in una delle tre posizioni d'attacco -, all'Inter almeno al momento della firma non era affatto sicuro di avere il posto garantito. Anzi. Perché, è vero, era appena andato via Dzeko - di cui aveva preso numericamente il posto - ma l'Inter ancora aspettava ed era convinta di poter chiudere il cerchio con il ritorno di Lukaku. Insomma, si sarebbe ricomposta la Lula e Thuram sarebbe stato la prima alternativa a uno dei due". 


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"Invece è probabilmente l'uomo copertina di questa prima parte di stagione. Capace di sconvolgere le difese avversarie, le gerarchie e in qualche modo di indirizzare la stagione interista. Perché non c'è dubbio che Lautaro sia il leader, il capitano e il condottiero della squadra. Ma questo, in fondo, era nelle premesse. Thuram invece era, per qualcuno, addirittura una scommessa. Già, perché non è che avesse fino alla stagione scorsa segnato con una frequenza importante. Forte fisicamente, resistente atleticamente, puntuale nel vedere la porta e chirurgico nell'offrire sempre il pallone giusto al compagno giusto. Un inserimento che si è rivelato naturale non solo perché, essendo nato a Parma, parla perfettamente italiano e non ha avuto un ostacolo in più da superare. Ma anche per quel suo calcio, diciamo così, universale".

(Gazzetta dello Sport)

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