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Inter-Torino, sfida made in Italy. Da Barella e Bastoni a Buongiorno: cielo azzurro su San Siro

Andrea Della Sala Redattore 
Una sfida made in Italy tra le due formazioni che possono aiutare Spalletti per la squadra che disputerà l'Europeo in estate

Alle 12.30 a San Siro si sfideranno Inter e Torino. Una sfida made in Italy tra le due formazioni che possono aiutare Spalletti per la squadra che disputerà l'Europeo in estate.

Dopo anni di sfrenata esterofilia, l’Inter ha iniziato a cambiare tendenza con l’arrivo di Beppe Marotta nel 2018. La necessità di creare uno zoccolo azzurro per cementare lo spogliatoio ha portato via-via in nerazzurro, in ordine cronologico, Bastoni (preso nel 2018 ma lasciato una stagione a Parma), Barella (2019), Darmian (2020), Dimarco (tornato da protagonista nel 2021 dopo anni tra vivaio e prestiti), Acerbi (2022) e Frattesi, l’estate scorsa. Un pezzo a stagione, fino a formare le fondamenta della Nazionale. Perché tutti e 6 hanno già strappato un posto per Euro 2024 in Germania. L’unico che in linea teorica corre un minimo rischio è Acerbi. Non per il recente infortunio che lo terrà fuori oggi, quanto per il caso Juan Jesus che, a caldo , lo aveva escluso dalla tourné azzurra negli Stati Uniti, a marzo. Ma poi è arrivata l’assoluzione e tutto sembra rientrato anche in Figc. Oltre all’ex Sassuolo, oggi mancherà anche Dimarco, che ieri ha accusato un problema al polpaccio destro, da valutare nei prossimi giorni. Il biondo sarà comunque in panchina perché una giornata come questa non la perderebbe per nulla al mondo. Dovrebbero invece giocare dall’inizio Bastoni, Darmian, jolly indispensabile anche in una linea a 4, e Barella. Dalla panchina Frattesi, il microonde cui bastano pochi minuti per incidere: tre sole partite da titolare in campionato e 5 reti. Se non è un record poco ci manca", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"Luccica anche il serbatoio azzurro del Torino. Alessandro Buongiorno è la bandiera del made in Italy granata: del Toro ne rappresenta l’anima, la colonna, il dna più puro. È cresciuto a pane e Filadelfia, esploso in prima squadra dopo la lunga scalata nel vivaio. Ne ha fatta di strada il difensore del quartiere Santa Rita, che da piccolino aveva in cameretta una finestra con vista sullo stadio dei sogni. E quello stadio era l’Olimpico Grande Torino. Da promessa a rivelazione, da protagonista a uomo-squadra. Oggi Buongio è una fetta importante, ed identitaria, del Torino. Il suo viaggio va veloce: San Siro sarà la nuova tappa di un cammino che lo ha portato in Nazionale con Spalletti. È tra i migliori difensori italiani della sua generazione: ha in tasca il biglietto per l’Europeo estivo in Germania. Prima c’è il finale di campionato con il Toro, per inseguire un altro sogno: quella qualificazione a una Coppa che si è complicata ma che è ancora possibile. Sarà chiamato a un test provante contro Lautaro. Le grandi sfide lo esaltano", scrive Gazzetta.

 

 



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