UNA SQUADRA FONDATA SULLA TECNICA
—Dal centrocampo in avanti, il Como è dotato di giocatori che hanno nella tecnica e nella visione di gioco le loro caratteristiche principali: Sergi Roberto, Da Cunha e Strefezza sono tre pedine duttili agli ordini di Fabregas, tanto efficaci nel ripulire il pallone e dar via alla manovra offensiva quanto affidabili nel rendere l’iniziativa quanto più creativa e imprevedibile possibile, soprattutto Da Cunha e Strefezza.
Sull’altra fascia rispetto a Strefezza viene spesso impiegato Fadera, un esterno imprevedibile, classe 2001, molto pericoloso nell’uno contro uno e, seppur con qualità differenti rispetto ai suoi compagni di squadra della trequarti, altrettanto funzionale al gioco offensivo dei ragazzi di Fabregas. Il riferimento offensivo, rappresentato da Cutrone e Belotti, ha compiti ben precisi: i due attaccanti hanno profili simili, nessuno dei due è un numero nove puro, ad entrambi viene richiesto di spendersi molto, di abbassarsi per ricevere il pallone e smistarlo, di andare subito in pressing sulla difesa avversaria nel tentativo di recuperare immediatamente il pallone. Fabregas pretende che la squadra lotti per prendersi il pallone e gestirlo, mantenendo i ritmi dettati da Sergi Roberto, un'altra pedina chiave che lega la difesa al centrocampo, assumendo il titolo di vero perno in fase di impostazione. Difensivamente il Como è una squadra che ha fatto affidamento, in fase di costruzione della rosa, all’esperienza, nel tentativo di avere una base solida che possa alleggerire le responsabilità difensive dei centrocampisti e dei trequartisti.
L’Inter dunque si troverà davanti una squadra che tenterà di imporsi, di dettare il ritmo, seppur riuscirci non sarà semplice. Il pericolo principale che mette sul piatto il Como, è l’imprevedibilità dei suoi singoli, in grado di impattare la partita con giocate inaspettate.
(Fonte: Inter.it)
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