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Inter, riecco il vecchio Lautaro. La doppietta cancella la crisi, Inzaghi ha il trascinatore

Andrea Della Sala Redattore 
Dopo un primo tempo così così, il gol ritrovato fa scattare qualcosa nell'argentino. E nel secondo tempo si rivede il vecchio Toro

L'Inter torna da Udine con tre punti importanti, ma soprattutto con un Lautaro diverso. Dopo 45' dell'ultimo Toro, il gol ha sbloccato il capitano nerazzurro che nel secondo tempo ha richiamato il vecchio Lautaro. Inzaghi può esultare, finalmente ha ritrovato il bomber che lo scorso anno ha trascinato verso la seconda stella.

"All’incontrario deve funzionare evidentemente anche il suo corpo, perché fino a quando il Toro non l’ha rimessa dentro con l’Udinese, 141 giorni dopo l’ultima volta in maglia nerazzurra, forma e passo sembravano quelli delle prime uscite di questa stagione, una quarantina di minuti abbondante da «vorrei ma non posso», compreso quel colpo di testa mandato clamorosamente a lato della porta bianconera; quando quel pallone capriccioso ha fatto carambola tra i suoi piedi e quelli di Bijol, invece, Lautaro è tornato brillante e tonico, trascinatore e spietato, e il mondo si è capovolto. E ha ripreso a girare nel verso giusto: l’Inter si è rimessa a vincere dopo tre gare senza successo tra campionato e Champions, Lautaro è di nuovo il bomber dello scudetto", spiega La Gazzetta dello Sport.

"Ogni tiro un gol, o quasi. Il destro con il quale ha scavato il fossato tra l’Inter e l’Udinese è tanto bello quanto pesante, il tocco sotto tentato per sorprendere Okoye si è aggiunto agli altri sprechi nerazzurri che Inzaghi ha ammassato sul pallottoliere. Lautaro, si è goduto l’abbraccio dei compagni e i cori dei tifosi – la seconda rete è arrivata proprio sotto il settore ospiti occupato dalla curva interista – ma le sue parole nel dopogara sono rimaste in linea con i toni da capitano sfoggiati con grande maturità dopo il ko con il Milan".

"Intanto a crescere è il capitano, e in casa nerazzurra non poteva esserci notizia migliore di questa. Perché un Toro finalmente in salute, dopo la lunga rincorsa iniziata ad agosto e passata da vacanze accorciate, noie muscolari, panchine a sorpresa (Manchester) e serate da dimenticare, è un ricostituente. Per tutti. Dalla squadra a rischio shock dopo la sconfitta nel derby a chi gira più spesso intorno all’argentino in partita, vedi Thuram. Marcus ieri ha smesso i panni del 9 classico, progettato per segnare, e ha indossato di nuovo la tuta da lavoro, al servizio dell’altra faccia della ThuLa, con l’assist del secondo gol. E allora eccole, le due certezze lì davanti, che fanno sorridere Inzaghi: la ThuLa sta tornando e Lautaro è tornato a modo suo. La doppietta che ha lanciato l’Inter a Udine è anche la sua decima marcatura multipla in trasferta in Serie A. Da quando l’argentino frequenta i nostri campi, ovvero dal 2018-19, nessuno ha fatto meglio. Un messaggio per se stesso, dopo mesi tormentati per l’astinenza da gol, ma anche per il campionato e perché no, per i giurati che a fine ottobre eleggeranno il Pallone d’oro. Lauti si è sbloccato a un mese esatto dal galà che a Parigi premierà il migliore", aggiunge Gazzetta.