L'Inter ha archiviato al meglio l'ultimo impegno di campionato prima della Supercoppa. Senza brillare, ma portando a casa tre punti importanti. E' bastato lo stretto necessario. Lo sottolinea anche Repubblica in edicola questa mattina: "L’Inter ha giocato una partita di routine, dovuta, scontata, quasi come se volesse concedere stracchi gesti di galanteria a un amore che non ama più: è sembrato tutto prevedibile, meccanico, ripetitivo. L’Inter ha fatto le cose per dovere e non per piacere, magari perché il picco della felicità l’ha toccato subito e se l’è fatto bastare o più probabilmente perché l’umore è questo, fragile e instabile, come se l’impossibilità di misurarsi con il Napoli, nonostante il successo di dieci giorni fa, sottraesse prima di tutto verve, slancio, desiderio di sfida".
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Una gara senza dubbio di scarse emozioni. Ne è bastata una per decidere il risultato: "In tutta la sera ci sono stati quattro tiri in porta appena. Quello di Sulemana, la rete di Lautaro e due innocenti conclusioni interiste. L’unico pericolo l’ha arrecato Mkhitaryan al 41’, concludendo un’azione personale con destro deviato da Hien con il braccio, ma non in modo da tale da essere punito con il rigore. La gara si è trascinata stancamente trasformandosi in poltiglia informe. Persino i confusi assalti veronesi a ridosso dell’ultimo minuto di recupero sono stati più velleitari che spaventevoli, nonostante i rinvii a casaccio degli interisti trincerati".
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