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Maturità. È una dimensione che dà certezze, fa vivere bene, anche i momenti più delicati. Per l’Inter, in Italia e in Europa, ci saranno altre situazioni difficili, la vita è piena di esami, quindi meglio non esaltarsi, ma andare a Bergamo e vincere contro una signora squadra, l’Atalanta, rafforza non solo le ambizioni, a cominciare dalla leadership in classifica, ma conforta anche testa e fisico, soprattutto la prima, dei ragazzi di Simone Inzaghi. Per più di mezz’ora combinano poco e nulla, subendo la vivacità dell’Atalanta, poi si accende la luce, è Calhanoglu a illuminare l’Inter, soprattutto Darmian, con un passaggio, si chiama assist, che motiva Musso, portiere dell’Atalanta, a un intervento scomposto e disperato che porta al primo sorriso dell’Inter, il rigore vincente di Calhanoglu. Al turco fa compagnia in modo spontaneo, con la naturalezza tipica del campione, Lautaro, autore di un capolavoro: impossibile per qualsiasi portiere capire e intercettare quel tiro gol.
La differenza sta tutta qui: la vittoria dell’Inter si rivela alla fine faticosa, perché l’Atalanta reagisce con veemenza e organizzazione di gioco, Gasperini sotto questo aspetto non ha certo bisogno di conferme, ma il film della vittoria viene meglio se a recitarlo ci sono grandi attori, Calhanoglu e Lautaro, che sanno interpretare meglio di chiunque altro il ciak si gira di Simone Inzaghi”, si legge.
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