FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

ultimora

GdS – Inter, vittoria devastante per deprimere gli inseguitori. Conte sappia…

L'analisi del giornalista de' La Gazzetta dello Sport Andrea Di Caro dopo il successo dell'Inter per 1-0 sull'Atalanta a San Siro

Alessandro De Felice

Andrea Di Caro, giornalista de' La Gazzetta dello Sport, ha commentato sulle colonne del quotidiano nell'edizione odierna il successo dell'Inter sull'Atalanta nel consueto appuntamento con la rubrica "Il Tema del Giorno".

"L’Atalanta ha fatto la partita, l’Inter l’ha vinta. Ed è un successo che pesa una tonnellata. Di una importanza devastante per deprimere gli inseguitori. Forse ieri sera l’Inter ha davvero definitivamente scollinato verso lo scudetto. La Dea era l’avversario più pericoloso al momento, il più in forma, quello che gioca meglio. Il risultato finale ottenuto con il cuore, i denti, la sofferenza e una grande organizzazione difensiva, regala a Conte la sedicesima vittoria in 19 partite (una sola sconfitta e due pareggi). Nelle ultime “magnifiche sette”, l’Inter ha fatto il pieno: 21 punti, 18 gol fatti e solo 2 subiti. Se ci aggiungiamo anche il pareggio e la vittoria prima del filotto, allora i gol subiti sono 2 in 9 gare. Il Milan resta così a -6, la Juve a -10 (se anche battesse il Napoli nel recupero resterebbe a -7), mentre l'Atalanta scivola a - 13..."

 Getty Images

"Gli amanti dello spettacolo, quelli che vorrebbero sempre l’Inter padrona del campo e del gioco, saranno rimasti ovviamente delusi. Ma questa era esattamente la partita che Conte aveva preparato, immaginando magari qualche ripartenza in più. Voleva farsi attaccare e pressare, l’Inter, per uscire col palleggio e volare negli spazi aperti. La fase difensiva è stata perfetta, quella offensiva meno, con Lukaku stranamente sciupone in due ghiotte occasioni in cui è partito in progressione. Di solito Big Rom non perdona, stavolta sì. E allora a premiare la muraglia nerazzurra non poteva che essere un difensore, Skriniar. Ci sono partite che hanno una importanza capitale: questa con l’Atalanta ne fa parte. È l’anno dell’Inter, che ormai concede pochissimo ed è unita e compatta. Tutti remano dalla stessa parte. Vedere Eriksen, principino danese dedito al tocco, al 92' sparacchiare in tribuna come un medianaccio qualsiasi, vuol dire che Conte è entrato davvero in tutte le teste.

 Getty Images

Sappia, il tecnico nerazzurro, che la prima critica che gli verrà mossa è che giocando così in Europa non si va lontano. Ma un obiettivo alla volta: ora c’è da vincere uno scudetto che manca da 10 anni. C’è da interrompere il regno infinito della Juve. C’è da dare una gioia che i tifosi attendono da tempo. Riuscirci tra le grandi difficoltà societarie, con la proprietà in Cina alla ricerca di soci o compratori, con gli stipendi rimandati e non pagati, con una dirigenza al momento ferma ai box per Covid, sono elementi che fanno passare in secondo piano anche la voglia di bel calcio ieri rimasta delusa. Conte, che in questo momento è il catalizzatore di tutto nel mondo Inter, si gode il primato, i distacchi, lo spirito di sacrificio e l’unione del gruppo testimoniato dall’abbraccio finale di tutti i giocatori titolari e panchinari, che sa tanto di esultanza-scudetto".

tutte le notizie di

Potresti esserti perso