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Enrico Bertolino, popolare comico milanese e noto tifoso dell'Inter, ha parlato ai microfoni di Tuttosport del progetto InterSpac (che lo vede tra i primi protagonisti) e della stagione che attende la sua squadra del cuore: "Faccio parte di una chat – creata dall'architetto Stefano Boeri - chiamata Inter Nati. Sono coinvolti professionisti della sanità, politici, uomini di cultura. Ci siamo regalati le nostre figurine personalizzate. Esiste uno scambio di opinioni civile, senza insulti. E uno degli ultimi inserimenti è stato quello di Carlo Cottarelli".
L'ideatore di Interspac, progetto di cui ora anche lei fa parte.
"Il mio coinvolgimento è dovuto a Roberto Zaccaria, l'ex Presidente della Rai. Vogliamo mostrare l'appartenenza alla nostra squadra del cuore, restituendo parzialmente quanto ci ha dato. Il modello Bayern è di ispirazione, ma non siamo tedeschi, anche se da presenza simbolica si è trasformato in un qualcosa di molto interessante. Il calcio sta cambiando, quello padronale delle famiglie rischia di non essere più al passo con i tempi".
Cosa rappresenta esattamente per lei Interspac?
"Mi piace l'idea di esserci. È una chiamata alle armi. Le quote sono da 500 e 1000 euro, abbiamo rotto il salvadanaio e colto l'occasione. Non andremo da Zhang atteggiandoci da azionisti per impostare la campagna acquisti".
Le piace l'Inter attuale?
"Parto scettico, come tutti i nerazzurri, ma in modo scaramantico. Chiunque venga dopo Conte farà fatica: era stata creata una struttura a sua dipendenza. Inzaghi non ha questo profilo, ma è un ottimo allenatore, che ha portato la Lazio a grandissimi livelli. È un tecnico competente. E la competenza serve all'Inter, anche per fare squadra".
Chi è il suo calciatore preferito?
"Sottolineo lo spirito di Andrea Ranocchia, quello di una persona che sta al suo posto e che quando viene chiamata, risponde sempre presente. Da vecchio difensore apprezzo l'eleganza e lo stile di De Vrij. Barella avrà un futuro radioso, mi ricorda per la sua generosità i centrocampisti di tanti anni fa, quelli che faticavano tanto. Handanovic rimane un'icona. E adoro Lukaku, il sogno è che possa diventare la bandiera dell'Inter".
Le piace Calhanoglu?
"Un ottimo inserimento: è quello che potrebbe dare all'Inter, in un altro ruolo, quel tasso di qualità vacante dopo la partenza di Hakimi. Ora in fascia, seppur a sinistra, c'è Dimarco, un ottimo giocatore. Con lui Perisic, che quando è motivato fa cose importanti, quando non è, è un peso".
E del giovane Satriano?
"Una bella promessa, ma è un ragazzo che come Esposito dovrà maturare fuori. Possiede grande personalità, potrebbe essere importante in tante squadre. Basta che giochi. All'Inter il pubblico talvolta è un po' ingeneroso, sbagli due-tre volte, e vieni fischiato".
Cosa può e deve fare l'Inter in questa stagione?
"Può fare tutto. Deve giocarsela per le prime posizioni. Allegri non è tornato a Torino per vedere la Mole, ma per fare il suo mestiere: occhio alla Juventus. Non possiamo escludere l'Atalanta dalla lotta allo scudetto e attenzione alla Roma di Mou. I nerazzurri devono superare il girone di Champions anche per un fattore economico, noi azionisti lo pretendiamo (ride fragorosamente, ndr)".
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