"I saggi, soprattutto quelli della panchina, hanno l’umiltà di cambiare idea. Anche radicalmente, se serve. Simone Inzaghi l’ha fatto addirittura in maniera teatrale". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito alla decisione di Inzaghi di cambiarne 4 al 57' contro il Sassuolo. Una scelta risultata poi vincente, tanto che Dzeko ha subito pareggiato, avviando così la rimonta nerazzurra, completata da Lautaro su rigore. "La sua Inter aveva mostrato tutti i fantasmi di stagione in un colpo solo: approccio molliccio, lucidità al mimino, errori banali e sparsi. Soprattutto i nuovi arrivati dal mercato erano sembrati del tutto sconnessi dal resto: una spia di grave pericolo. Poi, con la mossa quadrupla e coraggiosa, il tecnico nerazzurro ha completamente modificato il trucco della sua creatura: dentro Darmian-Dimarco-Vidal più, soprattutto, l’arrembante Dzeko e riecco l’Inter di sempre", conferma il quotidiano.
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Da rivedere, però, i nuovi acquisti anche se Inzaghi tenta di proteggerli e di difenderli. "Correa a Kiev era stato il migliore della compagnia, in una serata in cui Dzeko e Lautaro non erano certo ispirati come stavolta. Ieri, però, l’argentino ha giocato quasi sempre sulle punte, senza mai dare l’idea di poter creare pericoli autentici", il commento della Gazzetta. Discorso che vale anche per Calhanoglu: "Il turco somma ormai da tempo prestazioni insipide, come se non avesse ancora trovato un «suo» posto nel mondo Inter. In attesa di riuscire a inserirlo un po’ meglio di così, anche in questo caso sono arrivate le parole di soccorso dell’allenatore".
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