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Inzaghi-Allegri e i costi di un esonero. Solo un personaggio può diventare una soluzione

Gianni Pampinella

Nonostante un avvio di stagione da dimenticare, Inter e Juventus confermano Inzaghi e Allegri

Inter e Juventus stanno attraversando un periodo non facile. I due club stentano a decollare, ma sia Simone Inzaghi che Massimiliano Allegri rimangono ancorati alle rispettive panchine. "Inter e Juventus non cambiano perché non possono ma prima di tutto perché non vogliono", sottolinea Repubblica. "Hanno scelto di gestire la crisi sul fronte interno, puntando sulla capacità di Inzaghi e Allegri di ritrovare il bandolo della matassa. Ribaltare le panchine adesso, per lo più in mancanza di alternativa valide e in pronta consegna, non ha molto senso quando invece a novembre il calcio di club si fermerà e un teorico nuovo allenatore avrebbe davanti a sé tutto lo spazio per importare i suoi metodi".

"Poi è chiaro che né l’Inter né la Juve sono il Chelsea, che si è potuto permettere il lusso di liquidare un allenatore, Tuchel, con un contratto fino al 2024 da 8,4 milioni stagionali. Qui i soldi scarseggiano, i passivi di bilancio incombono e c’è urgenza di tagliare i costi, non certo di appesantirli ulteriormente. L’esonero di Inzaghi costerebbe all’Inter circa 18 milioni. Quello di Allegri, alla Juve, il doppio, senza considerare i soldi che andrebbero dati ai loro successori. Alla fine, c’è forse un solo personaggio che può diventare una soluzione: è Paulo Sousa".

(Repubblica)