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La Gazzetta dello Sport oggi in edicola fa una panoramica sul percorso di Inzaghi e Allegri sulle panchine di Inter e Juventus. Scrive il quotidiano:
"Max e Simone gemelli (tattici) diversi. Estate 2014, Allegri va a sorpresa alla Juve e tutti dicono: «Addio alla difesa a tre di Conte». Errore: non c’è tecnico meno integralista. Si alternano negli anni linee a tre, a quattro, trequartista, doppio play. Inzaghi sostituisce Pioli nell’aprile 2016 e lancia la Lazio a quattro: l’anno dopo, però, transizione quasi dogmatica verso la linea a tre. Allegri e Inzaghi sono arrivati al 3-5-2 per vie alternative e interpretano il 3-5-2 diversamente".
"Inzaghi per sempre Nella scelta nerazzurra di Inzaghi c’è sicuramente la voglia di continuità tattica. Conte ha impostato un 3-5-2 granitico e ripartente, con Lukaku punto di riferimento totale. Inzaghi lavora sull’impostazione bassa e scatena gli esterni in proiezione offensiva contemporanea. Nell’ultimo torneo la svolta coraggiosa: Calhanoglu play e Mkhitaryan accanto. L’Inter del doppio regista dà una scossa alla monotonia del primo 3-5-2. Thuram è l’interprete perfetto per una nuova fase offensiva duplice: l’Inter può attaccare manovrando con Calha e Miki alti, oppure chiudersi per rilanciare le fughe del francese".
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