Non conterà per assegnare lo scudetto, ma Inter-Juve è sempre una gara carica di significato. In molti in casa nerazzurra, a partire dal tecnico, si giocano la loro permanenza in nerazzurro. In più le due squadre vorranno chiudere al meglio il ciclo prima della sosta per le nazionali.
ultimora
Serie A e Coppa Italia, via al lungo duello Inzaghi-Allegri. Aprile caldo per Inter e Juve
"Quest’estate nessuno avrebbe potuto immaginare che un Inter-Juve giocato nel giorno di San Giuseppe, alle porte della primavera, sarebbe stato ininfluente per il titolo. Un pronostico del genere sarebbe parso frutto dell’insolazione e invece è così. Al netto della penalizzazione, la Juve si trova a 15 punti dal Napoli, l’Inter a 18. La qualificazione ai quarti di coppa e il piazzamento in campionato ha ridato ossigeno a entrambi, ma nessuno dei due tecnici oggi ha la certezza di essere al suo posto all’inizio della prossima stagione. Questo Inter-Juve è un ponte gettato sul futuro; è il primo passo di una volata finale in cui tanti si giocheranno tutto. E, tra questi tanti, ci sono anche Simone Inzaghi e Max Allegri", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Il risultato e la prestazione di stasera condizioneranno le due semifinali di Coppa Italia che si giocheranno il 4 e il 26 aprile. Tra questi due incontri, cadranno i due incroci internazionali: con il Benfica per l’Inter (Champions League), con lo Sporting Lisbona per la Juve (Europa League). Aggiungendo le 5 partite di campionato viene fuori un aprile di fuoco, che avrebbe scoraggiato anche Aleksej Stachanov: 9 partite. Da questo frullatore uscirà l’ipotesi di futuro per le due società e per i due allenatori".
"Inzaghi ha spiegato che parlerà più avanti, ma intanto qualche sassolino se lo è già tolto, ricordando quanto poco abbia vinto l’Inter negli ultimi 12 anni e quanto invece abbia vinto lui in pochi mesi: 3 trofei. A suo merito anche la valorizzazione di Dimarco e la felice rieducazione tattica di Calhanoglu e Mkhitaryan, oltre a un’identità di gioco ormai solida, spesso piacevole. Però l’Inter, spietata e campione d’Italia con Conte, con Inzaghi si è giocata male i momenti chiave dei due campionati successivi, con troppi cali di tensione mai intercettati: la doppia caduta a Bologna segnala una diabolica perseveranza nell’errore. E poi la scommessa infelice su Correa e una limitata fantasia tattica nei momenti di emergenza", aggiunge il quotidiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA