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stasera a San Sieo saranno di fronte Inter e Arsenal. Inzaghi ha scelto di far riposare qualcuno dei suoi big, domenica al Meazza arriva il Napoli di Conte.
Inter-Arsenal è Inzaghi-Arteta, due mondi lontani. L’Arsenal è la squadra perfetta per un allenatore moderno, coraggioso e “cult” come Arteta: gioca bene, fa scuola, si prende complimenti, non vince quasi niente, una Coppa d’Inghilterra e due Supercoppe: sarebbe stato il bersaglio perfetto di Mourinho che provocava così Wenger, colui che volle Arteta giocatore all’Arsenal. Un perdente di successo. All’opposto, Inzaghi è stato, fino a ieri almeno, un vincente senza gloria. Nella Lazio ha conquistato due Supercoppe e una Coppa Italia, ma il peccato originale è stato rivendicare l’albo d’oro una volta arrivato all’Inter. Qui s’è preso altre tre Supercoppe e due Coppe Italia, dimenticando che la dimensione era diversa e lo scudetto perso nel finale contro il Milan quasi cancellava il resto.
Da quella delusione proprio contro Pioli, è nato il nuovo Inzaghi che tatticamente ha preso le distanze da Conte, evolvendo il 3-5-2 abbastanza bloccato e difensivo in un sistema offensivo e di manovra: un regista a tutto campo (Calhanoglu), un difensore che si sgancia per non perdere un uomo in mezzo (più spesso Bastoni), una mediana rotante con tre play (anche Micki e Barella). Mediaticamente è un altro Inzaghi, consapevole di essere in un club top. Inzaghi era geniale nella preparazione delle partite: gli mancava la visione a lungo raggio, strategica. Gliel’ha data la Champions persa con il City ma psicologicamente vinta. Oggi Inzaghi è un top. Ha vinto lo scudetto, è cresciuto con l’Inter.
Inter e Arsenal hanno gli stessi punti (7). I nerazzurri hanno fatto pari con il City e sconfitto Stella Rossa e Young Boys. In campionato inseguono il Napoli ma c’è affollamento. Fermati dall’Atalanta, i Gunners hanno superato Psg e Shakhtar. Dalle statistiche di Champions pare un Arsenal diverso, che non fa possesso (47,7%), segna poco (3 gol) e tira poco (26 contro i 47 dell’Inter). Anche in Premier non è City-Arsenal. Oggi Inzaghi e Arteta sembrano avere una cosa in comune, un discreto turnover, come se avessero scelto il campionato o pensassero che Napoli e Chelsea siano più complicate del big match di stasera. Vediamo cosa ne pensa la Champions.
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