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"Molto semplice il piano gara del cinico Inzaghi, che conosce bene Sarri e la Lazio: il lancione di difensori e centrocampisti dalla propria metà campo per servire gli attaccanti alle spalle della terza linea altissima — appunto — dei biancocelesti. In realtà le azioni più interessanti le aveva create la Lazio, spinta dall’uomo- ovunque Guendouzi, in particolare con un cross di Zaccagni per Immobile: a lato il colpo di testa. Nell’area di Provedel aveva rischiato il velocissimo ma troppo irruente Gila: controllo con il braccio largo considerato involontario. Nella ripresa sprecano palle-gol agevoli prima Rovella — bravo in copertura, qualità da migliorare — e poi Kamada: l’orrenda classifica della Lazio nasce (anche) da questo, le amnesie difensive (nel finale espulso Lazzari) e l’inquietante mal di gol. Il contrario dell’Inter, che dietro non sbaglia mai e davanti colpisce appena può", aggiunge Repubblica.
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