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Se nella passata stagione l'alternanza strategica degli uomini aveva portato l'Inter in finale di Champions, finora Inzaghi ci ha fatto poco ricorso. Tanti cambi tutti insieme nella partita con la Real Sociedad, poi hanno giocato quasi sempre tutti gli stessi. Col Sassuolo in molto sono apparsi stanchi.
"Conservativo tatticamente, Inzaghi lo è anche nella gestione delle formazioni. Mercoledì l’ultima dimostrazione. Con due partite in quattro giorni e il delicatissimo turno di Champions martedì, sembrava inevitabile una quota di turnover. Magari Mkhitaryan e Bastoni per poi far rifiatare a Salerno le punte che dovranno attaccare il Benfica. Invece ha giocato la squadra titolare, implosa per stanchezza e anima molle", scrive La Gazzetta dello Sport.
"Le seconde linee portano in campo altre motivazioni. Irriconoscibili Lautaro e Mkhitaryan. I primi cambi sono arrivati solo dopo i due gol del Sassuolo. Conservative e codificate anche le sostituzioni: ruolo per ruolo, quasi sempre esce il giocatore ammonito. Ci si aspettava più spazio per Frattesi, anche per quel che è costato", analizza La Gazzetta dello Sport.
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